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Il secondo Novecento e le fonti giudiziarie: un problema di politica culturale di Michele Di Sivo pubblicato su Italia Contemporanea n. 275 , agosto 2014

Rilevanti da sempre per gli studi storici, gli archivi dei tribunali lo sono e lo saranno molto di piu per la ricostruzione della seconda meta del Novecento italiano. La centralita e l’unicita della violenza politica nel nostro paese, dalla "strategia della tensione" alle stragi della criminalita e del terrorismo, fanno la differenza con gli altri paesi. L’attivita sulla corruzione che la magistratura ha compiuto dai primi anni novanta ha inoltre determinato l’assorbimento tra le carte giudiziarie di interi nuclei di archivi dei partiti politici. La scadenza dei 40 anni, il termine per il passaggio agli archivi di Stato e per la consultabilita degli atti, che si somma ai versamenti anticipati in corso in questi anni, pone il problema della tutela, della conservazione, della valorizzazione di queste fonti. La limitatezza e le difficolta di gestione delle risorse richiedono inoltre la necessita di regolare le scelte non solo col criterio dei tagli dei costi ma con la ponderata valutazione del costo dei tagli.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Il secondo Novecento e le fonti giudiziarie: un problema di politica culturale


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