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Fra vissuto e scelta politica. I fascisti napoletani da Salò al Movimento sociale italiano 1943-1948 di Fabio Gentile pubblicato su Italia Contemporanea n. 237 , dicembre 2004

Dopo la caduta del regime fascista il 25 luglio 1943, il fascismo napoletano conobbe una nuova fase ideologica e politica grazie all’adesione di un migliaio di militanti alla Repubblica di Salò e alla nascita di una rete neofascista clandestina nel Mezzogiorno liberato dagli anglo-americani tra il 1943 e il 1944. Sulla base di una documentazione inedita proveniente per lo più dall’Archivio dei combattenti della Repubblica sociale italiana - Federazione napoletana, il saggio mette in rilievo un quadro sorprendente sia per le dimensioni complessive del consenso del fascismo napoletano alla Rsi sia per l’eterogeneità della sua composizione sociale. Accanto alla generazione degli squadristi del 1922, capaci di assicurare il funzionamento amministrativo del nuovo Stato, fu altrettanto importante il ruolo svolto dai giornalisti e dagli intellettuali che si ostinarono a credere nell’ultima avventura del fascismo nonché dalla folta schiera di giovani trentenni e ventenni arruolatisi nelle forze armate della Rsi nell’illusione di riscattare i valori fascisti di patria e nazione dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Nel secondo dopoguerra, la reintegrazione dei fascisti napoletani variamente impegnati a Salò nella vicenda più complessiva del fascismo meridionale ha costituito un passaggio cruciale nel difficile percorso di inserimento della destra nel tessuto democratico dell’Italia repubblicana, a partire dal referendum istituzionale del 1946 che vide la monarchia trionfare a Napoli con l’80 per cento, passando poi al I Congresso del Msi (1948) e alla nascita della Cisnal nel 1950. Tappe, queste, in cui si poggiarono le basi ideologiche del largo consenso di ampi strati della società napoletana - soprattutto la piccola e media borghesia, base di massa del regime fascista - alla destra guidata dall’armatore Achille Lauro, sindaco-padrone di Napoli per un decennio (1952-1961).


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