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Una famiglia nucleare per l'era nucleare. Parsons e il modello americano degli anni cinquanta di Maria Chiara Liguori pubblicato su Italia Contemporanea n. 218 , marzo 2000

Nel secondo dopoguerra, nelle famiglie americane bianche del ceto medio si afferma un modello di comportamento che i media e la società nel suo complesso sembrano considerare come il più adatto per i tempi difficili vissuti dagli Usa in quegli anni. Questo modello, basato sulla famiglia di tipo nucleare — entro cui si ripropone una divisione netta dei ruoli familiari e lavorativi, con l’uomo che guadagna lavorando fuori casa il reddito necessario al sostentamento della famiglia e la donna casalinga —, su una democratizzazione fondata sui consumi, e organizzato nel mondo delle villette suburbane, avrebbe dovuto diffondersi a tutti gli strati sociali seguendo l’espandersi del benessere e dei ceti medi. È in questo contesto che Talcott Parsons (1902-1979), uno dei più eminenti e discussi sociologi del Novecento e teorizzatore dello struttural-funzionalismo, elabora i suoi modelli. Il suo intento dichiarato di costruire un’analisi dotata di significatività universale traendone gli elementi costitutivi dalla società, quella americana, come se si fosse trattato di semplici dati di fatto generalizzabili, sarà all’origine di molte delle critiche sviluppatesi in risposta alla sua opera. Il presente saggio mira proprio a mettere in mostra la palese correlazione presente tra la realtà contemporanea a Parsons e il modello da lui proposto alle famiglie, ispirato a quello del ceto medio bianco e suburbano, e considerato come l’unico valido e auspicabile.


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