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Crimini di guerra in provincia di Siena durante l’occupazione nazista di Domenico F.A. Elia pubblicato su Italia Contemporanea n. 261 , dicembre 2010

Nel presente contributo l’autore indaga sulle fonti conservate negli archivi italiani (Archivio di Stato di Siena, Archivio centrale dello Stato, Roma, Archivio dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’esercito) relative ai crimini di guerra commessi nella provincia di Siena nel biennio 1943-1944 dalle forze armate tedesche e repubblicane. I crimini così individuati sono stati suddivisi in base alla tipologia di appartenenza (omicidio, ferimento, stupro, rastrellamento, danneggiamento di proprietà privata e pubblica, requisizione di beni privati e pubblici) e in modo diacronico, secondo tre fasi. La prima fase include i crimini commessi dal settembre 1943 al marzo 1944, nella quale è protagonista la violenza fascista; la seconda fase comprende i rastrellamenti antipartigiani svoltisi nel marzo del 1944; la terza, i crimini commessi durante la ritirata tedesca nell’estate del 1944. I dati raccolti hanno ricostruito l’intreccio di violenze e politica di sfruttamento al quale concorsero non solo le forze armate tedesche, ma anche quelle della Repubblica sociale italiana.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Crimini di guerra in provincia di Siena durante l’occupazione nazista


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