Paolo Pezzino vince il premio “Testimone del tempo” 2020
ALESSANDRO BARBERO e PAOLO PEZZINO Testimoni del Tempo. GIAN PIERO BRUNETTA, LUCIANO CANFORA e MARIAPIA DE CONTO i vincitori della 53ª edizione del Premio Acqui Storia 2020. A ROBERTO OLLA il Premio LA STORIA IN TV. A GAD LERNER il Premio alla Carriera.
Le Giurie del Premio Acqui Storia, riunitesi in Acqui Terme, hanno designato i vincitori della 53ª edizione del Premio. Nato nel 1968 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di Cefalonia nel settembre 1943, questo Premio è divenuto in questi ultimi anni uno dei più importanti riconoscimenti europei nell’ambito della storiografia scientifica e divulgativa, del romanzo storico e della storia al cinema ed in televisione, ottenendo un importante rilancio scientifico, culturale e mediatico ed una grande visibilità internazionale.
La Giuria della sezione storico-scientifica, sui 55 volumi presentati, ha proclamato la vittoria di Luciano Canfora con il volume “Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano”, Gius. Laterza & FigliMariapia De Conto, con “Il silenzio di Veronika “, Editrice Santi Quaranta ha vinto i 6500 euro in palio per la sezione del Romanzo Storico, cui erano giunte 58 opere letterarie.
La cerimonia di premiazione della 53ª edizione del Premio Acqui Storia è in programma sabato 17 ottobre alle ore 17.00 presso il Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti. Sarà condotta da Roberto Giacobbo, giornalista, docente universitario, conduttore ed autore televisivo di programmi di successo quale “Freedom – Oltre il confine”, e sarà il culmine di un intenso programma di eventi.
La cerimonia del Premio Acqui Storia sarà infatti preceduta, nella giornata di venerdì 16 ottobre, da un ciclo di conferenze di approfondimento che hanno lo scopo di avvicinare gli studenti e tutto il pubblico alle tematiche storiche e, nel contempo, coinvolgerli attivamente nel programma del Premio. Sul palco del Teatro Ariston si susseguiranno figure di grande spessore storico scientifico del panorama culturale internazionale. Gli incontri avranno inizio la mattina con il seguente programma: ore 10.00 Gad Lerner e Laura Gnocchi presentano il volume ”Noi, partigiani. Memoriale della Resistenza italiana”, Feltrinelli 2020; ore 12:00 Presentazione del film “Ricordo il massacro nazista” di Kostas Vakkas. Introduce il dott. Fabrizio Prada, Presidente Associazione Divisione Acqui – Sezione Parma.
La mattina del 17 ottobre si aprirà alle ore 10,00 presso il Teatro Ariston con il tradizionale incontro degli Autori vincitori con gli studenti degli Istituti Scolastici cittadini: modererà l’incontro il dottor Danilo Poggio, giornalista professionista, direttore news Grp Televisione e collaboratore del quotidiano Avvenire. Nel pomeriggio il Mercatino del Libro di Storia proporrà i testi del Premio con stand in Piazza Matteotti (Portici Via XX Settembre in caso di pioggia) che accoglieranno il numeroso pubblico a partire dalle ore 14,00 in attesa della cerimonia finale di premiazione.
La cerimonia prevede, oltre alla presenza dei vincitori delle tre sezioni librarie, le personalità insignite dei premi speciali “Testimone del Tempo”, “La Storia in TV” ed il Premio alla Carriera. L’assegnazione del premio Testimone del Tempo 2020, che rappresenta il momento più prestigioso della manifestazione, vedrà calcare il palco del Teatro Ariston due figure di straordinario rilievo nel panorama artistico e culturale contemporaneo: il noto storico Alessandro Barbero, ordinario di Storia medievale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro e Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”.
Il Premio La Storia in TV vedrà salire sul palco dell’Ariston Roberto Olla, giornalista e curatore di importanti rubriche a carattere storico andate in onda sulle principali reti televisive italiane, noto per i suoi meriti professionali di grande divulgatore che ha raccontato i principali eventi internazionali attraverso la parola scritta e gli strumenti radiotelevisivi, ottenendo diversi riconoscimenti nazionali e internazionali.
“Un grande appuntamento culturale per la nostra città che arriva alla sua 53ª edizione. La cultura rappresenta sempre, soprattutto in un periodo delicato quale quello che stiamo attualmente vivendo, la strada della rinascita e del rilancio. Ogni anno la nostra comunità accoglie con entusiasmo le preziosissime produzioni letterarie che in questa città ricevono un alto riconoscimento in una manifestazione che nel tempo è stata capace di crescere e d’innovarsi. Questo non può che essere lo stimolo per continuare a impegnarsi per far crescere un evento unico nel panorama italiano. Quest’anno forse comprendiamo maggiormente il valore degli eventi storici che entrano nella vita quotidiana e la loro importanza: oggi assume davvero una nuova luce, in quanto il Premio Acqui Storia vuole essere soprattutto uno strumento che ci aiuta a cogliere il significato profondo della memoria storica, insegnandoci a sondare il passato per parlare di futuro” ha dichiarato il Sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini.“Anche quest’anno, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha confermato il suo sostegno al Premio Acqui Storia, – ha sottolineato il Presidente, Luciano Mariano – una manifestazione che ha dimostrato nel tempo di saper presentare al pubblico proposte culturali di alto livello, mantenere vivo l’interesse di autori e di case editrici, richiamare personaggi di primo piano conosciuti e stimati dagli ambienti intellettuali nazionali ed internazionali. Un plauso all’Amministrazione Comunale di Acqui Terme che, nonostante le difficoltà del momento in cui stiamo vivendo, ha voluto mantenere viva una tradizione che si rinnova da 53 anni, salvaguardando la memoria del passato con occhio attento al presente e a tutti quegli operatori che, in questi mesi, hanno combattuto un nemico sconosciuto, ma non per questo meno subdolo. Il programma dell’evento si presenta, come sempre, molto nutrito e brillante e sarà certamente occasione per valorizzare la vivace cittadina termale e il ridente territorio che la circonda”.
“Il Premio Acqui Storia ha dimostrato, in questa edizione caratterizzata da particolari difficoltà organizzative causate dall’epidemia da Covid-19, di essere ben radicato nel panorama dei premi letterari nazionali ed internazionali ” – ha rimarcato l’Assessore alla Cultura Alessandra Terzolo – La partecipazione di ben 168 volumi in un momento così difficile testimonia l’importanza acquisita dal Premio per Editori ed Autori che non hanno voluto mancare all’appuntamento ormai tradizionale del Premio. Tanta attenzione alla nostra manifestazione letteraria più importante ha motivato la nostra volontà di portare avanti l’organizzazione secondo tradizione, compatibilmente con le disposizioni governative in merito alla situazione sanitaria nazionale.”
Il premio Acqui Storia si presenta inoltre, in questa edizione, con una nuova veste grafica, con un design moderno ed elegante realizzato da Blekk Studio di Acqui Terme. Un restyling grafico che l’Amministrazione Comunale ha deciso di intraprendere al fine di rinnovare il concept comunicativo e l’immagine del Premio, iniziando con il rinnovamento del logo, che mantiene i caratteri principali del precedente ma ne attualizza i codici grafici, il nuovo video promozionale che, nella versione completa, aprirà la cerimonia del Premio, e l’immagine digitale e cartacea del materiale promozionale. Il rinnovamento è in linea con una visione più attuale del concorso letterario, più moderna, dinamica e chiara, senza perdere tuttavia la sua riconoscibilità.
Negli ultimi anni hanno calcato il Teatro Ariston di Acqui Terme per ritirare i premi Carlo Verdone, Pupi Avati, Folco Quilici, Enrico Vanzina, Pier Francesco Pingitore e Claudia Cardinale, Stefano Zecchi, Mario Cervi, Giuseppe Vacca, Bruno Vespa, Maurizio Molinari, Vittorio Feltri, Livio Berruti, Marcello Veneziani, Maria Gabriella di Savoia, Uto Ughi, Gianpaolo Pansa, Valerio Massimo Manfredi, Franco Battiato, Massimo Ranieri, Simone Cristicchi, Maurizio Belpietro, Franco Cardini, Mario Orfeo, Paolo Isotta, Pietrangelo Buttafuoco, Dario Ballantini, Gigi Marzullo, Piero Angela, Antonio Patuelli, Giorgio Albertazzi, Italo Cucci, Giuseppe Galasso e tanti altri.
Il Premio Acqui Storia ha ottenuto nel tempo il patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, del Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è sostenuto dai suoi enti promotori la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, massimo Ente finanziatore del Premio, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, il Comune di Acqui Terme, cui fa capo la concreta organizzazione della manifestazione.
MOTIVAZIONI VOLUMI VINCITORI 2020
Gian Piero Brunetta, L’Italia sullo schermo. Come il cinema ha raccontato l’identità nazionale, Carocci Editore vincitore nella sezione storico-divulgativa. Partendo dalla considerazione che il cinema sia ormai una fonte storica di primaria importanza, l’Autore indaga sulle diverse rappresentazioni che la decima musa ha dato di alcuni momenti cruciali della storia italiana a cominciare dal Risorgimento fino ai giorni nostri. Sulla scorta di una nutrita bibliografia e di un’ampia documentazione cinematografica, mediante un’accurata analisi comparata e intertestuale, mette quindi a fuoco le identità e i caratteri dell’italiano che, anche a confronto con l’identità europea, ne emergono, con particolare attenzione ai miti di fondazione della nazione, agli stereotipi veicolati e alle strategie di volta in volta adottate allo scopo di organizzare il consenso. Ne risulta ancora una volta la mancanza di una memoria condivisa.
Luciano Canfora, Il sovversivo. Concetto Marchesi e il comunismo italiano, Gius. Laterza & Figli vincitore nella sezione storico-scientifica. L’opera affronta la figura di Concetto Marchesi, latinista, accademico e politico militante, inserendola nel più vasto contesto storico politico dagli anni Venti fino agli anni Cinquanta. La figura di Marchesi viene analizzata sia dal punto di vista scientifico, attraverso la sua attività accademica e la sua produzione nell’ambito della letteratura latina, sia da quello politico, nel suo percorso attraverso il fascismo e il Partito comunista. Sulla scorta di una vasta documentazione archivistica ed una esauriente bibliografia, Canfora fa luce sui momenti più complessi della sua attività culturale e politica, dal Rettorato all’Università di Padova e dai suoi rapporti con il ministro Biggini alle posizioni autonome rispetto a Palmiro Togliatti e al PCI in occasione del voto sul Concordato, fino alle sue posizioni in merito alla rivolta d’Ungheria. L’imponente biografia di Marchesi, priva di retorica e senza pregiudizi, rappresenta uno dei più convincenti e stimolanti contributi alla storia dei rapporti tra cultura e politica nel ‘900 italiano.
Mariapia De Conto, Il silenzio di Veronika, Editrice Santi Quaranta vincitrice nella sezione romanzo storico. Nel 1989, in mezzo a una folla entusiasta per la caduta del Muro di Berlino, Veronika, anche lei fremente di gioia per la libertà ritrovata, scompare improvvisamente, abbandonando il marito e la figlia. Perché? Trascorrono gli anni e Petra, con dolorosa ostinazione, si mette alla ricerca della madre, interrogando amici, parenti, conoscenti. E’ un percorso drammatico quello che porta al ritrovamento e alla rivelazione. Ed è un percorso che non si conclude perché i veleni seminati nelle coscienze – e più che mai nella coscienza di Veronika – dalla dittatura comunista hanno stravolto un’esistenza e non sono stati smaltiti. Non era facile raccontare una storia del genere. La De Conto ci riesce con una prosa tersa e vibrante che, con sapiente “misura”, mette a fuoco la “dismisura” dell’oppressione totalitaria, seminando interrogativi e suggestioni fortemente attuali, perché anche oggi, e non solo dai totalitarismi, la libertà delle coscienze può essere minacciata, avvilita, corrotta.
TESTIMONI DEL TEMPO
Roberto OLLA. Uno dei massimi autori ed esperti italiani di Storia in televisione, un esperto che, per molti versi, può essere considerato un pioniere della divulgazione storica in TV. Giornalista del Tg1, caporedattore responsabile della rubrica Tg1Storia e della rubrica Tg1Dialogo, in RAI dal 1978, nella televisione pubblica Olla ha realizzato documentari di respiro internazionale che hanno spaziato dalla mafia all’Olocausto, dalle Foibe all’emigrazione, con un occhio d’attenzione alla Seconda guerra mondiale e alle memorie dei reduci di varie nazioni. Tra questi rientrano i Combat film, una storia del secondo conflitto mondiale attraverso le riprese dei cineoperatori americani – produzione multimediale che comprende un ciclo di 12 documentari su RaiUno, la pubblicazione di 25 homevideo dvd, un ciclo radiofonico (“Combat Radio”) su Radiodue. Per gli Speciali del Tg1 ha realizzato inoltre numerosi documentari e inchieste tra cui “Sindrome Vietnam”, “Sonderkommando”, “La notte e l’alba di Elie Wiesel”, “Testimoni degli abissi” e molti altri. Sempre per la Rai ha realizzato il primo documentario in 3D intitolato “Foibe” e sta realizzando il secondo dedicato agli italiani sopravvissuti ad Auschwitz. Ha scritto e diretto documentari per coproduzioni internazionali con emittenti pubbliche europee, The History Channel, Arte.Tv, tra cui “Looking for Sophia”. “Foibe” è il primo film documentario in 3D della Rai. Scritto e diretto dal giornalista, unisce le nuove riprese in 3D realizzate in Istria, i materiali del repertorio storico, appositamente restaurati e adattati e gli acquerelli realizzati da Gianni Carino. Il terrore delle foibe legato ad uno degli incubi peggiori, finire inghiottiti da un buco nero nella terra, provocò un esodo di massa: gli italiani del confine orientale si dispersero per il mondo. “Foibe” è stato infatti realizzato in 3D per dare ai giovani la dimensione più vicina possibile al ritrovarsi sul bordo di un buco nero di fronte al baratro della storia. Autore di diversi libri tra i quali “Combat Film” (Rai Eri,1997) , “Le non persone “ (Rai Eri, 1999) e “ Ancora ciliegie, zio SS” ( Rai Eri, 2001), ha ricevuto importanti riconoscimenti come il Premio Flaiano 2002, il Premio Internazionale di Letteratura Il Molinello 2001, il Premio Saint Vincent 1997, il Premio Ilaria Alpi, il premio Hrant Dink per la libertà d’informazione, l’Oscar Tv Speciale per il 50° della Tv. È stato presidente a Ginevra dell’IAG (Interdisciplinary Archives Group) organismo dell’Ebu. È membro del comitato scientifico del Museo della Shoah di Roma. È stato membro del comitato scientifico della mostra sulle Foibe al Vittoriano.PREMIO ALLA CARRIERA
Gad LERNER E’ nato a Beirut da una famiglia ebraica. Comincia la sua attività giornalistica nel 1976 nel quotidiano “Lotta Continua” dove ha lavorato fino al 1979 ricoprendo l’incarico di vicedirettore, ha quindi collaborato a Radio Popolare prima di entrare nella redazione de L’Espresso. Nei primi anni Novanta inizia la sua esperienza televisiva realizzando per la Raitre di Guglielmi due trasmissioni dedicate alla questione settentrionale: Profondo Nord e Milano, Italia. Chiamato da Ezio Mauro a La Stampa come vicedirettore nel 1993, collaborerà successivamente come inviato e editorialista con il Corriere della sera e in seguito con Repubblica. Di nuovo alla Rai con due edizioni di Pinocchio, nel 2000 viene nominato direttore del Tg1 ma pochi mesi dopo rassegna le dimissioni. Nel 2001 partecipa alla fondazione di La7. Ne dirige il telegiornale, vara con Giuliano Ferrara la trasmissione Otto e mezzo, ed ha condotto ogni settimana per dieci anni L’Infedele dal 2002 al 2012. E’ presidente del comitato editoriale di Laeffe, televisione del Gruppo Feltrinelli. Attualmente scrive per Nigrizia. A novembre 2016 è tornato sugli schermi della Rai come autore e conduttore di Islam – Italia un programma di apprendimento in onda su Rai 3 che racconta la trasformazione vissuta dalla nostra società. Inoltre sta realizzando, sempre per Rai3, i reportages di Operai e uno speciale a mezzo secolo dalla Guerra dei Sei Giorni. Il 3 giugno 2019 ha avuto inizio un nuovo programma L’Approdo, sempre in onda su Rai 3. Tra i suoi libri: Operai (Feltrinelli, 1987, ristampato nel 2010); Crociate. Il millennio dell’odio (Rizzoli, 2000); Tu sei un bastardo. Contro l’abuso delle identità (Feltrinelli, 2005); Scintille. Una storia di anime vagabonde, (Feltrinelli 2009), Concetta: Una storia operaia (Feltrinelli). Come giornalista ed intellettuale è spesso chiamato a discutere sui principali temi dell’attualità con particolare attenzione ai conflitti religiosi nel sud del Mediterraneo e alla questione dell’immigrazione. È apprezzato anche dal mondo imprenditoriale per le sue conoscenze in ambito economico. Inoltre è profondo conoscitore di tutti i temi afferenti alla sfera dell’informazione. Anche i suoi critici più intransigenti riconoscono in Gad Lerner un giornalista equilibrato ed obiettivo, pronto alla polemica ma rispettoso delle opinioni altrui.