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L’Istituto nazionale compie 70 anni

Settanta anni fa, il 19 aprile, Ferruccio Parri fondava l’Istituto nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (Insmli), oggi Istituto nazionale “Ferruccio Parri” – rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea.

È la malinconia che mi prende ogni volta quando sollevo un lembo dell’oblio steso sulla storia quotidiana della nostra guerra di liberazione. La storia e il ricordo delle guerre solite, dei re e dei dittatori, sono un’altra cosa: ci stanno dentro co­me pedine i combattenti. Qui è un popolo, sono le case, le famiglie delle città e delle campagne, sono le mogli che ci tengono in piedi, ci danno da mangiare come se ogni giorno ci dessero il sympatol per tirar avanti, sono le ardite ragazze che fanno le staffette, sono i coraggiosi compagni medici, sono le portinaie salvatrici (un monumento speciale avrei voluto fare alla portinaia della Resistenza). C’è dentro la sagra umana più alta, dell’amicizia e dell’abnegazione. Ed insieme la disperazione umana più cocente, delle madri e delle vedove. Rivoli di sangue solcano le valli e le strade, segnate da distruzioni, incendi, stragi, viali di impiccati: sotto gli impiccati i fiorellini tenaci segnano la vita che vuol riprendere. Un dono senza limiti di sacrificio, di coraggio, di volontà di lotta non ha mai avuto un popolo giovane capace di una così bella, splendente, capacità d’ideali.

[…]Il passato vive se da pietre per costruire il presente. 

[Ferruccio Parri, Due mesi con i nazisti. Dal tavolaccio alla branda, Roma, Carecas, 1973]