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Resistenze parallele: un reading con immagini

23 aprile, 21:00 – 23:00

La serata racconta l’avventura coloniale italiana in Libia attraverso frammenti di testi e di immagini a partire dalla vicenda di Omar Al-Mukhtar, eroe della resistenza anti italiana, impiccato dall’Esercito italiano nel 1931, la cui immagine è stata ripresa da Gheddafi.

Sono  affiancate a tale vicenda le lettere dal fronte libico di Franco Balbis, conservate in Istoreto e studiate da Alessandro Tollari. Balbis partecipò alla Resistenza italiana e venne condannato a morte e fucilato al Martinetto il 5 aprile del 1944.

In scena Gianni Bissaca.

Di Gianni Bissaca e Christian Nasi.

A cura di Itaca Associazione Teatrale.

Il profilo di Balbis sul sito “Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana”

Di anni 32. Nato il 16 ottobre 1911 a Torino. Ufficiale in Servizio permanente effettivo. Dopo aver frequentato il collegio dei Salesiani di Alassio ed aver conseguito la maturità classica al liceo Doria di Genova, entra nell’Accademia di Artiglieria e Genio di Torino. Assegnato all’8º Reggimento dislocato a Verona, viene successivamente ammesso alla Scuola Superiore di guerra (ancora a Torino), dov’è promosso Capitano di Artiglieria in Servizio di stato Maggiore. Inviato in Nord Africa come volontario, combatte ad Ain El Gazala ed El Alamein, ricevendo numerose decorazioni (Medaglia d’Argento, Medaglia di Bronzo, Croce di guerra tedesca di 1ª classe, consegnatali da Rommel in persona). Trasferito in Croazia, dopo l’armistizio rimpatria e si unisce al movimento partigiano, divenendo membro del 1º Comitato militare regionale piemontese (CMRP). Conosciuto con il nome di “Francis”, assume principalmente funzioni di organizzazione, controspionaggio e collegamento. Il 31 marzo 1944 si reca ad una riunione clandestina del CMRP, nella sacrestia della chiesa di San Giovanni, a Torino, che viene interrotta dall’irruzione di alcuni elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani, i quali arrestano Balbis e tutti i componenti del Comitato. Incarcerato a Torino, viene processato coi suoi compagni dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, i giorni 2 e 3 aprile. Condannato a morte, è fucilato il 5 aprile al poligono di tiro nazionale del Martinetto, ad opera di un plotone della GNR (Guardia nazionale repubblicana). Con lui sono giustiziati anche gli altri appartenenti al CMRP, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti. Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento al valor militare e alla memoria.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso