Database creati, gestiti o solo parzialmente implementati dai singoli istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Italia.
Banche dati prodotte dagli istituti della rete
68/77 – I movimenti giovanili nella provincia di Forlì-Cesena
Progetto dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena finalizzato al recupero, all’inventariazione e alla valorizzazione di fotografie, volantini, bollettini o manifesti sui movimenti giovanili della provincia di Forlì-Cesena negli anni Sessanta e Settanta. La banca dati è aperta ai contributi degli utenti, che possono inviare o a far digitalizzare i materiali in loro possesso per inserirli nel sito. .
Albi della Memoria ISTORECO
Con la pubblicazione degli Albi della Memoria, L’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia ha inteso prima di tutto onorare la Memoria dei Caduti di tutte le guerre, nel 60° anniversario della fine della seconda guerra mondiale. L’obiettivo principale è stato la creazione di un “Libro della Memoria”, “aperto” a ricevere testimonianze, fotografie, lettere e documenti relativi ai caduti o decorati, al fine di perpetuarli come patrimonio della memoria collettiva. L’obiettivo è quello di contribuire a rendere la “Memoria” più viva e più forte sia come onoranza ai caduti, che come monito per le nuove generazioni, affinchè il flagello delle guerre possa finalmente essere ripudiato dall’umanità.
ARCHOS
ARCHOS è un sistema integrato di catalogazione, archiviazione e ricerca, che opera sulle differenti tipologie di documenti appartenenti ai fondi e alle collezioni dell’archivio Istoreto (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea).
Banca Dati del Partigianato Piemontese
Prodotta da una ricerca diretta da Claudio Dellavalle e condotta dagli Istituti storici della resistenza del Piemonte in collaborazione con il Ministero della Difesa, la banca dati informatica raccoglie oltre 91.000 nominativi tra partigiani combattenti, patrioti, e benemeriti piemontesi, tratti dai fogli riassuntivi dei fascicoli personali, conservati presso l’archivio dell’Ufficio Ricompart, di pratiche esaminate dalla Commissione piemontese per l’accertamento delle qualifiche partigiane. Ogni scheda comprende, oltre ai dati anagrafici, il nome di battaglia e la qualifica (partigiano, patriota, benemerito, …), l’indicazione delle formazioni di appartenenza con i relativi periodi, la professione, la carriera militare precedente l’8 settembre 1943, l’eventuale appartenenza alle formazioni della Rsi, i gradi partigiani, le ferite e le decorazioni ottenute ed eventuali dati su decesso, cattura e deportazione. (ASP, MS Access .mdb).
Collezione di manifesti della Repubblica Sociale Italiana
Nel 1965 l’Istituto per la Storia della Resistenza nelle Tre Venezie, ora Istituto Veneto per la Storia della Resistenza e del’Età Contemporanea (IVSREC), ha acquistato una raccolta di 109 manifesti murali della Repubblica Sociale Italiana (RSI) da un privato. Nel 2003 il Polo Bibliotecario ” Lettere-Capitaniato ” della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Padova, in accordo con l’IVSREC, ha presentato un progetto di recupero e valorizzazione della raccolta, da cui è nata questa banca dati, consultabile attraverso il catalogo. Il progetto, approvato e in parte finanziato dal Centro di Ateneo per le Biblioteche (CAB), si articola in cinque parti: Restauro e conservazione, Catalogazione, Digitalizzazione, Accessibilità in rete, Bibliografia.
La deportazione piemontese
Il database mette in relazione le trascrizioni e le registrazioni delle interviste a uomini e donne deportati contenute nel fondo Archivio della Deportazione Piemontese con le loro biografie e con altre testimonianze, edite o inedite, raccolte nel corso di un complesso lavoro di ricerca, finalizzato al censimento dei seguenti materiali: fonti audio-visive; scritti di memoria; articoli apparsi su periodici; interviste pubblicate o registrate; iniziative e attività realizzate dalle scuole, anche in collegamento con il Concorso regionale; tesi di laurea redatte sull’argomento. Il database è frutto di un lavoro di ricerca pluriennale iniziato nel 2001 con un finanziamento della Regione Piemonte settore Biblioteche, Archivi ed Istituti culturali, che ha permesso di conservare e valorizzare la memoria della deportazione femminile piemontese. Nel 2007, grazie a un contributo del Consiglio regionale del Piemonte, è stato realizzato il database consultabile on line, Donne nella deportazione piemontese (27 interviste). Nel biennio 2008-2010, con il sostegno della Compagnia di San Paolo è stato possibile digitalizzare e indicizzare anche le interviste ai 189 ai testimoni di sesso maschile che oggi confluiscono nel Banca dati della deportazione piemontese.
Dizionario biografico umbro dell’Antifascismo e della Resistenza
Nell’attività dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea hanno avuto un’importanza particolare sia la riscoperta di personaggi dimenticati dell’antifascismo umbro e della loro attività durante la dittatura, sia l’attenzione ai protagonisti, noti e meno noti, della Resistenza nella regione, attraverso la pubblicazione di memorie, diari, autobiografie. Mancava tuttavia, nonostante l’esistenza di repertori biografici di cui il più completo è quello sugli antifascisti umbri nella guerra di Spagna, un lavoro analitico che potesse offrire un panorama completo dei personaggi attivi durante il ventennio fascista e durante la guerra di Liberazione. La realizzazione di un Dizionario biografico, sottoforma di banca dati on line, risponde a questo scopo.
L’Esodo istriano-fiumano-dalmata in Piemonte. Per un archivio della memoria.
“Se devo andar te vojo dir addio, per salutarte come un vero fio, che el parti per andar assai lontan…” Con queste parole si chiude la prima strofa di Addio a Pola, forse una della più celebri canzoni popolari istriane, il cui ritornello riecheggia con insistenza tra gli abitanti della città istriana nell’inverno del 1947 quando, a migliaia, si riversano sulle banchine del porto dove li attende la motonave Toscana, pronta ad attraversare l’Adriatico e a condurli in Italia. Parole strazianti che raccontano il distacco, lacerante e traumatico, di donne e di uomini partiti dalla propria città con la triste consapevolezza di non potervi più fare ritorno, e che ben si prestano a fare da sfondo a quel passaggio della storia del nostro paese meglio conosciuto come esodo istriano. La banca dati è prodotta e curata dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea.
Fondi e raccolte dell’Istituto Storico Parri Emilia Romagna
La Biblioteca digitale dell’Istituto Storico Parri Emilia-Romagna nasce con l’obiettivo di permettere l’accesso delle raccolte attraverso l’utilizzo della rete e il suo intrinseco progetto di ampia fruizione del sapere.L’attività di digitalizzazione del patrimonio bibliografico e archivistico ha permesso sia la conservazione che la valorizzazione dei documenti attraverso l’accesso remoto. Si possono cosi consultare i primi documenti digitali (monografie, opuscoli, manifesti e fondi fotografici) che fanno parte di un ambizioso progetto in fase di sviluppo.
I Giornali alla macchia
La natura, le forme, la complessità con cui si sviluppò il movimento di liberazione nei territori dell’antica provincia di Novara, la presenza di quasi tutte le forze politiche dell’antifascismo, l’insediarsi di formazioni partigiane di diversa ispirazione ideale e politica, la specificità del territorio fanno della stampa clandestina di queste zone un caso emblematico che non ha eguali in nessun altra parte ove si combatté la guerra di liberazione. In originale e/o in qualche caso in copia, gli Istituti della Resistenza di Novara e di Biella-Vercelli custodiscono una ricca collezione di giornali stampati alla macchia. Conservati parte in emeroteca e parte in archivio in condizioni non certo ottimali, questi preziosi documenti necessitano di essere riprodotti in digitale e di essere messi a disposizione del pubblico studioso attraverso la rete.
Lapidi della città di Torino ai caduti per la liberazione
Banca dati delle lapidi presenti sul territorio della Città di Torino. Si tratta di 205 schede di lapidi e di 369 schede biografiche, raccolte a partire dai dati forniti dal censimento delle lapidi effettuato dalla Città, che ha dato avvio ad una sistematica esplorazione di materiali a stampa (giornali, volumi e opuscoli), di documenti d’archivio e banche dati. Queste informazioni sono state successivamente incrociate con quelle provenienti dall’Archivio storico della Città di Torino (le pratiche del Gabinetto del Sindaco e le schede anagrafiche) e con i dati ricavati dalla documentazione conservata presso l’archivio dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea: la banca dati informatizzata del partigianato piemontese (basata sulla documentazione del Ministero della Difesa), le schede, le biografie dei caduti e l’archivio fotografico, le carte delle formazioni partigiane.
I notiziari del Duce – Informatizzazione del fondo “Notiziari giornalieri della Guardia Nazionale Repubblicana”
I Notiziari della G.N.R. furono recuperati da Luigi Micheletti nel luglio dell’anno 1965. Il nucleo iniziale della documentazione in originale si riferisce al periodo che va dal novembre 1943 al novembre 1944: ad essi sono stati successivamente aggiunti buona parte dei notiziari mancanti in fotocopie, anche in differenti stesure per gli stessi giorni, fino a coprire l’arco cronologico dei 600 giorni della Repubblica Sociale Italiana. Il Fondo “Notiziari della Guardia Nazionale Repubblicana” della Fondazione Luigi Micheletti è costituito da 16 faldoni, per un totale di 399 pezzi (si tratta complessivamente di 14.542 carte con diversi allegati).
RSI – Censimento delle fonti per la storia della Repubblica Sociale Italiana
Il Censimento delle fonti per la storia della Repubblica Sociale Italiana, promosso e curato dalla Fondazione “Istituto per la storia dell’età contemporanea (Isec) Onlus”, è stato progettato in considerazione della dispersione dei documenti della Repubblica avvenuta al momento della sua sconfitta. Il Censimento è stato effettuato presso gli Archivi di Stato locali, presso gli Istituti per la storia della Resistenza e presso altri enti che hanno prestato la loro collaborazione. Al momento esso presenta la massima parte dei fondi documentari conosciuti, relativi agli organi dello Stato fascista repubblicano, al Partito Fascista Repubblicano nonché alle sue organizzazioni – soprattutto quelle militari.
Vite spezzate
La banca dati “Vite spezzate” è frutto di una ricerca più che trentennale dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo e raccoglie i nominativi di 15510 uomini e donne, caduti durante gli anni della Seconda guerra mondiale nella provincia piemontese. Nel 2001 la ricerca è stata pubblicata anche in un volume cartaceo, di cui è stata fatta una nuova edizione nel 2007.
Vittime astigiane di guerra
La banca dati delle vittime della Prima e della Seconda guerra mondiale è il risultato di due diverse ricerche pluriennali condotte nel corso di questi ultimi anni. È stato altresì creato un archivio fotografico con il censimento della monumentalistica riguardante le due guerre mondiali presente sul territorio provinciale.
Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola
La banca dati raccoglie le schede nominative di 387 “Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola”, corredate di una breve nota bio-anagrafica. Il progetto (http://www.isgrec.it/sito_spagna/index.htm) è stato promosso e curato dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea e dal Ministero de la Presidencia.