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Elio Quercioli: un comunista di rito ambrosiano. Politica, amministrazione e relazioni internazionali nella Milano del secondo dopoguerra di Enrico Landoni pubblicato su Italia Contemporanea n. 287 , agosto 2018

Ignorato dalla storiografia, Quercioli è stato un comunista al contempo ortodosso e critico, tradizionalista e modernizzatore, legato agli assetti organizzativi e di potere di Botteghe Oscure, ma orgogliosamente ambrosiano: per origini, cultura, coscienza, spirito e modus operandi. Ed è proprio la complessità del personaggio, sullo sfondo anche delle relazioni da lui intessute con il console americano a Milano, Thomas Fina, e nel quadro delle dinamiche politiche nazionali e della dialettica Milano-Roma sul compromesso storico, a rappresentare il fondamentale oggetto di questo articolo. Di fronte all’esigenza di un nuovo apporto euristico, il presente lavoro di ricerca aspira a fornire un valido contributo, ripercorrendo tempi, motivi e scopi dell’indefesso impegno politico profuso da Quercioli, a cavallo fra anni cinquanta e novanta: dalle polemiche con la vecchia classe dirigente albergantiana alle battaglie degli ultimi tempi in difesa del primato della politica, passando attraverso la trentennale attività svolta a Palazzo Marino e i continui rapporti con gli amici americani.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Elio Quercioli: un comunista di rito ambrosiano. Politica, amministrazione e relazioni internazionali nella Milano del secondo dopoguerra


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