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Il "Pariser Tageblatt"/"Pariser Tageszeitung" 1933-1940. Un quotidiano dell'emigrazione antinazista a Parigi di Alessandra Minerbi pubblicato su Italia Contemporanea n. 211 , giugno 1998

L’emigrazione antinazista tedesca, fortemente caratterizzata dalla presenza di intellettuali, si impegnò con mezzi e finalità diverse nella denuncia del regime; la stampa è una delle fonti più interessanti e ricche per ricostruire i dibattiti di quegli anni. Il “Pariser Tageblatt”, poi “Pariser Tageszeitung”, è stata una delle testate più importanti fra quelle uscite in esilio, espressione di un gruppo di intellettuali di orientamento democratico accomunati dalla volontà di fare dell’arma della parola uno strumento di lotta al nazismo. Unico giornale ad avere frequenza quotidiana per quasi sette anni, esso fece della denuncia del regime nazista il centro della sua analisi politica; volontà manifesta dei redattori era di non rimanere una testata “di emigrati per emigrati”, ma di contribuire alla presa di coscienza presso un pubblico ben più ampio di quali fossero i rischi dell’aggressività del Reich. Il “Pariser Tageblatt”/“Pariser Tageszeitung”, si contraddistinse da un lato per una grande lucidità nel cogliere alcune caratteristiche della politica tedesca — indubbiamente il tema principale tra quelli affrontatati dal giornale —, e dall’altra per essere espressione sia delle illusioni e speranze di coloro che vi collaborarono sia anche della ricchezza del dibattito intellettuale di quegli anni: dalla riflessione sul passato weimariano alle prospettive democratiche per il futuro, dalla funzione della letteratura nell’esilio alle possibilità di un’azione politica all’estero.


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