Seleziona una pagina

Abstracts della rivista

Hai selezionato:

Il Corpo di spedizione italiano in Siberia e in Estremo Oriente. Un difficile impatto con la realtà russa 1918-1919 di Marina Rossi pubblicato su Italia Contemporanea n. 256-257 , settembre-dicembre 2009

Per il Corpo di spedizione italiano l'impatto con la realtà russa fu traumatico da ogni punto di vista. Il rapporto con le popolazioni civili russe fu ambiguo: le classi elevate, da un lato, vedevano gli italiani, e gli altri alleati in generale, come un freno alle manifestazioni di scontento popolare, dall'altro provavano "vergogna e umiliazione" per la loro presenza sentendosi feriti nella propria sensibilità nazionale. Durante la permanenza a Kharbin, gli irredenti superarono questo muro di diffidenza prestando la loro opera, molto apprezzata nelle case russe, in qualità di operai e artigiani. La stessa cosa si ripeté solo in misura ridotta a Krasnojarsk, sia perché essi erano inquadrati in reparti combattenti con l'incarico di mantenere l'ordine, sia perché quelle funzioni erano già svolte da alcune migliaia di prigionieri tedeschi, austriaci e ungheresi. Costoro, in particolare i tirolesi e gli ungheresi, costituirono un diaframma quasi insormontabile nei contatti fra la popolazione e gli italiani, nei confronti dei quali fomentarono l'ostilità. Del resto, molti degli italiani, irredenti e no, provavano sovente sentimenti negativi rispetto alla popolazione — in quanto povera e arretrata e, come se non bastasse, slava —, che certo non giovarono al rapporto con le classi popolari siberiane, gli operai, gli impiegati, i salariati in genere, che già di per sé rappresentavano il problema politico più difficile dell'intervento. Il rimpatrio dei contingenti italiani (oltre 4.000 soldati con il rispettivo equipaggiamento), deciso dal governo Nitti alla fine di giugno del 1919, fu completato quasi un anno dopo, attraverso non poche difficoltà.


Il portale dell'Istituto Nazionale è realizzato grazie al contributo di
Il contenuto di questo portale è protetto da copyright dal protocollo Creative Commons Attribution 3.0 Italy License