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Le culture della destra (Origini e cultura del berlusconismo) di Gabriele Turi pubblicato su Italia Contemporanea n. 260 , settembre 2010

Della cultura di destra è stato sottolineato l’aspetto mediatico, ma il berlusconismo è un fenomeno più profondo, capace di influenzare ampi strati del ceto medio: un’ideologia eclettica che amalgama le tradizioni di Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega nord, fondendo insieme populismo, individualismo esasperato, revisionismo storico, uso strumentale e identitario della religione. Nell’ultimo ventennio le forze di destra hanno occupato lo spazio lasciato vuoto dalle sinistre, indebolite negli anni ottanta dall’offensiva culturale del riformismo craxiano: una volta al governo sono state capaci di costruire gli strumenti di una propria egemonia culturale, riviste e fondazioni portatrici di messaggi semplici ed efficaci: libertà intesa come liberismo e diffidenza per lo Stato, lotta al relativismo culturale, rilettura revisionistica della storia che tende a equiparare fascismo e antifascismo in nome di una pacificazione nazionale. La Rivoluzione francese è considerata la fonte di tutti i mali della modernità, il Risorgimento un premeditato attacco alla religione cattolica; la triade Dio, Patria, Famiglia è coniugata ieri come oggi a sottolineare l’identità di un paese timoroso degli immigrati e delle loro culture. Si è così formato uno schieramento culturale teo-con che appare oggi tanto forte da far ritenere che nella società italiana il berlusconismo possa sopravvivere a lungo a Berlusconi.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Le culture della destra


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