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Dalla Resistenza alla Costituzione. La formazione della nuova classe dirigente nella Toscana postfascista di Mario G. Rossi pubblicato su Italia Contemporanea n. 265 , dicembre 2011

L’antifascismo e l’eredità della Resistenza, oltre che fattore costitutivo dell’aggregazione del nuovo blocco di forze politiche e sociali alternativo a quello dominante nella Toscana liberale e fascista, rappresentano un vero carattere originale profondamente radicato nelle masse popolari e nelle élite dirigenti della Toscana contemporanea. A questo risultato ha contribuito in modo determinante il Comitato toscano di liberazione nazionale (Ctln) che, ponendosi come organo unitario di autogoverno, al di sopra delle contrapposizioni ideologiche e politiche, ha diretto la battaglia per le autonomie locali e il governo regionale e ha promosso un ampio processo di rinnovamento in tutti i settori delle classi dirigenti, operanti non solo nella politica e nell’amministrazione, ma anche nell’economia e nella società civile. L’ampiezza e il radicamento della scelta antifascista si sarebbero consolidati nel tempo, impedendo, anche dopo la rottura provocata dalla guerra fredda, il recupero delle posizioni e degli interessi dei gruppi più retrivi e consentendo lo sviluppo in termini articolati e non rigidi della dialettica tra le forze politiche della regione.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Dalla Resistenza alla Costituzione. La formazione della nuova classe dirigente nella Toscana postfascista


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