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Conflitto sociale e legittimazione della repressione nella stampa italiana del secondo dopoguerra. I casi di Portella della Ginestra, Melissa e Modena sui periodici "L’Uomo qualunque" e "Candido" di Bianca Maria Dematteis pubblicato su Italia Contemporanea n. 292 , aprile 2020

Il saggio ricostruisce le strategie narrative adottate da "L’Uomo qualunque" e "Candido",periodici anticomunisti e anti-antifascisti, nella rappresentazione del conflitto sociale e dellasua repressione nei primi anni del secondo dopoguerra. Sono stati selezionati tre episodi occorsiin Italia tra il 1° maggio 1947 e il gennaio 1950: la strage di Portella della Ginestra delprimo maggio 1947; l’occupazione delle terre e l’uccisione di tre contadini a Melissa, in Calabria,il 29 ottobre 1949 e infine l’uccisione di sei manifestanti a Modena il 9 gennaio 1950in seguito alla repressione delle proteste operaie. Banalizzazione della violenza, despecificazionedel nemico, omissione dei dati materiali delle morti violente, occultamento delle identitàdegli uccisi, criminalizzazione dei comunisti sono le strategie principali attraverso lequali si estrinseca una cultura politica conservatrice, favorevole al contenimento dello scontrosociale attraverso l’annullamento del diritto di sciopero e un rafforzamento in senso autoritariodello Stato.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Conflitto sociale e legittimazione della repressione nella stampa italiana del secondo dopoguerra. I casi di Portella della Ginestra, Melissa e Modena sui periodici "L’Uomo qualunque" e "Candido"


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