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Abstracts della rivista

Abstract del numero 296, agosto 2021
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  • Irene Piazzoni Le Collezioni del Palladio. "Quaderni" antifascisti nella Vicenza del 1943 pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: L’articolo ricostruisce la vicenda delle Collezioni del Palladio, che si snoda nel corso del 1943, a Vicenza, e ha per protagonisti alcuni intellettuali antifascisti, in testa Antonio Giuriolo, Mario Dal Pra e Licisco Magagnato, approdati l’anno precedente nelle fila del Partito d’Azione e dall’8 settembre impegnati nella Resistenza. Le due collane impostate si configurano come una cartina al tornasole dell’evoluzione filosofica e ideologica, tra contraddizioni e ripensamenti, vissuta negli anni della guerra da molti uomini di cultura, come punto di arrivo degli studi e degli interessi dei suoi animatori e momento seminale per recuperi e linee di ricerca che di lì a poco saranno propri di altre iniziative editoriali antifasciste, come tassello dell’articolato mosaico della pubblicistica azionista e come terreno di indagine per studiare le vie delle transizioni politiche, in forza delle mediazioni, delle contaminazioni e degli intrecci che il lavoro editoriale implica e favorisce.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Le Collezioni del Palladio. "Quaderni" antifascisti nella Vicenza del 1943


  • Gabriele Mastrolillo Alfonso Leonetti e il gruppo dirigente del Pci dalla destalinizzazione alla segreteria Natta pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: Questo articolo descrive le relazioni intercorse tra Alfonso Leonetti e il Pci dalla riammissione al partito (1962) alla sua morte (1984). Il nuovo tesseramento al partito da cui era stato espulso nel 1930 avvenne due anni dopo il suo ritorno in Italia, nel contesto della destalinizzazione, e fu il primo passo verso l’inizio di un intenso dialogo con i principali dirigenti del partito, un dialogo che fu collegato all’attività storiografica di Leonetti (incentrata sul movimento operaio italiano e sul suo ruolo nel partito negli anni Venti) e che riguardò anche temi più ampi quali lo stalinismo e la "svolta" del 1929-1930. Mentre il primo paragrafo di questo articolo fornisce una sintetica ricostruzione dell’attività politica di Leonetti negli anni Venti e Trenta, il secondo analizza il processo di riammissione, mentre il terzo si occupa della collaborazione intercorsa tra Leonetti e Palmiro Togliatti, anch’egli a quel tempo impegnato negli studi sulla figura di Antonio Gramsci e sul movimento operaio. Il quarto paragrafo, invece, si concentra sul dialogo tra Leonetti e alcuni dei principali dirigenti del Pci negli anni Sessanta-Ottanta quali Pietro Secchia, Giancarlo Pajetta, Giorgio Amendola, Enrico Berlinguer e Alessandro Natta.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Alfonso Leonetti e il gruppo dirigente del Pci dalla destalinizzazione alla segreteria Natta


  • Stefania Pavan In fabbrica per vocazione. Le Suore operaie della Santa casa di Nazareth a Padova (1969-1992) pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: L’istituto delle Suore operaie della Santa casa di Nazareth fu fondato da don Arcangelo Tadini (1900), prendendo spunto dalla Rerum novarum. È ancora poco studiato nonostante il fine, insolito per una congregazione femminile: avvicinare le operaie condividendone il lavoro e supportandole con un apostolato specifico. L’approvazione diocesana e quella pontificia dell’ordine tardarono ad arrivare soprattutto per la discrepanza tra il suo scopo e la dottrina sociale cattolica, che vedeva nel lavoro extradomestico femminile uno dei principali motivi di destabilizzazione familiare. La ricerca, all’incrocio tra storia delle donne, storia del cristianesimo e storia del lavoro, si focalizza sull’esperienza di fabbrica delle suore a Padova tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Fondamentali sono state le testimonianze orali e scritte di sei religiose, che testimoniano la specificità dell’approccio femminile al lavoro rispetto ai cappellani del lavoro e ai preti operai. Hanno inoltre rivelato aspetti finora sconosciuti, specie sul rapporto tra Chiesa e lavoro, anche da una prospettiva di genere.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - In fabbrica per vocazione. Le Suore operaie della Santa casa di Nazareth a Padova (1969-1992)



  • Guri Schwarz Il 27 gennaio e le aporie della memoria pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: Questo contributo propone un’analisi del funzionamento della ricorrenza del 27 gennaio. L’attenzione e focalizzata primariamente su tre aspetti: 1. Le discrasie tra il dettato normativo e l’effettivo sviluppo delle pratiche commemorative 2. La dialettica tra istituzioni e societa civile nella gestione della memoria pubblica 3. Il ruolo delle scuole e del sistema dell’informazione, che sono il fulcro del meccanismo commemorativo innescato dal Giorno della memoria. Nelle conclusioni sono esposte alcune considerazioni di carattere piu generale sul funzionamento della memoria della Shoah, evidenziando come la sua forza e la sua vitalita si manifestino, forse paradossalmente, attraverso operazioni analogiche spesso forzate e distorsive, ma rivelatorie della sua centralita nell’immaginario contemporaneo.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Il 27 gennaio e le aporie della memoria


  • Tullia Catalan Il Giorno del ricordo fra celebrazioni, sguardi esterni e stereotipi pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: Nel calendario civile italiano le recenti celebrazioni del Giorno del ricordo, 10 febbraio, si sono caratterizzate per le polemiche politiche fra destra e sinistra, per i discorsi ideologici, per gli usi strumentali e contrapposti delle memorie. Va rilevata infatti la crescente difficolta della destra di governo di accogliere nella narrazione pubblica i risultati della storiografia sul tema delle foibe del 1943 e 1945 e dell’esodo degli Istriani e Dalmati nel secondo dopoguerra. E infatti in corso una rivisitazione degli eventi, che vede nuovamente presenti nella narrazione pubblica discorsi, stereotipi e linguaggi propri dell’anti-slavismo e dell’anti-comunismo, con una rimozione delle colpe del fascismo. Il saggio si incentra su questi temi con un focus sul caso di Trieste, luogo simbolico di memorie contrapposte del Novecento, in grado di sollecitare anche l’interesse della storiografia internazionale.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Il Giorno del ricordo fra celebrazioni, sguardi esterni e stereotipi


  • Carlo Greppi Ora tocca a noi. Il 25 aprile, il reale e il virtuale, le generazioni pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: A partire dalle polemiche su fascismo e antifascismo che hanno preceduto il 25 aprile 2019, per arrivare all’unicum delle celebrazioni "virtuali" poi sviluppatesi in occasione del settantacinquesimo anniversario della Liberazione (anch’esso vissuto all’insegna di notevoli schermaglie ideologiche incentrate su una banalizzazione della violenza partigiana e su una rimozione di quella fascista), l’articolo propone sei temi storiograficamente consolidati sul regime, sulla parabola dell’antifascismo storico e sulla Resistenza che, secondo l’autore, sono da riesumare con forza nel dibattito per sottrarre la Festa della Liberazione a un discorso culturale anti-antifascista che si propone come egemone nella guerra della memoria che infiamma il discorso pubblico.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Ora tocca a noi. Il 25 aprile, il reale e il virtuale, le generazioni


  • Maurizio Ridolfi Per una storia del "sentimento repubblicano". Il 2 giugno nel calendario civile pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: Nel testo si discute il rapporto tra storiografia e public history nella costruzione di un "sentimento repubblicano" nell’Italia del secondo dopoguerra. Si indagano i percorsi di ricerca e le nuove fonti grazie a cui ritessere una trama di narrazioni storico-culturali capaci di coniugare linguaggi, simboli e rituali civili nella storia del "patriottismo repubblicano". La data e l’anniversario della nascita della Repubblica - il 2 giugno - divengono l’occasione per prefigurare la "storia vissuta" di piu generazioni di uomini e donne. L’idea e l’immagine della Repubblica ritornano al centro del calendario civile, nel suo rapporto continuo e mutevole tra storie (individuali e di gruppo) e memorie pubbliche.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Per una storia del "sentimento repubblicano". Il 2 giugno nel calendario civile


  • Tommaso Caiazza Una “classe inferiore di stranieri bianchi”.Gli italiani e il movimento dei lavoratori a San Francisco pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: L’articolo esamina le relazioni tra gli immigrati italiani e il movimento dei lavoratori a San Francisco al principio del Novecento. La “razza” costituisce la lente attraverso cui viene in-dagato il processo di integrazione degli italiani alla luce delle politiche razziste messe in atto dalle strutture sindacali, che ammettevano solo “bianchi” ed escludevano gli immigrati asia-tici. Intrecciando una varietà di fonti (stampa operaia, documentazione delle unioni, dati sta-tistici sulle occupazioni) si rileva come gli italiani, seppur marginalizzati e giudicati inferiori razzialmente, siano stati riconosciuti come “bianchi” e, pertanto, assimilati nel locale movi-mento dei lavoratori. Si sostiene che a favorire ciò sia stata la precoce costruzione di una co-mune identità “caucasica” tra i gruppi europei, modellata in contrapposizione all’immigra-zione asiatica, in grado di far passare in secondo piano le tensioni tra il “vecchio stock” e i “nuovi immigrati”, come gli italiani, dominanti in altre città degli Stati Uniti.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Una “classe inferiore di stranieri bianchi”.Gli italiani e il movimento dei lavoratori a San Francisco


  • Silvia Cassamagnaghi Il Foster Parents’ Plan: l’“invenzione” dell’adozione a distanza e gli esordi dell’attività in Italia pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: Il Foster Parents’ Plan nacque nel 1937, per sostentare i bambini vittime della Guerra civile in Spagna, grazie a un corrispondente di guerra inglese, che ebbe l’idea di creare “legami per-sonali” tra bambini profughi e orfani e i loro benefattori, creando uno dei primissimi esperi-menti di “adozione a distanza”. I “genitori adottivi” sostenevano finanziariamente i piccoli e mantenevano contatti con loro, attraverso lo scambio di lettere. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, il Fpp estese i propri aiuti ai bambini di altri paesi e, alla fine del conflitto, si occupò di migliaia di giovani europei in situazioni di indigenza e disagio. Il Plan approdò stabilmente in Italia solo nel 1947 e le sue prime attività furono rivolte ai fanciulli che si tro-vavano ricoverati presso istituti e che avevano subito gravi menomazioni fisiche a causa della guerra. Per poter trattare i casi più urgenti e avere un contatto diretto con la realtà italiana, si cercò da principio il supporto di enti già presenti sul territorio. Tuttavia, a partire dai primis-simi anni Cinquanta, il Plan cominciò a operare con maggiore autonomia, grazie anche alle sue collaudate capacità organizzative.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Il Foster Parents’ Plan: l’“invenzione” dell’adozione a distanza e gli esordi dell’attività in Italia


  • Andrea Brazzoduro “Se un giorno tornasse quell’ora”.La nuova sinistra tra eredità antifascista e terzomondismo pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: Questo articolo propone un’inedita genealogia della nuova sinistra in Europa occidentale tra la metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta. Discostandosi dalle interpretazio-ni correnti, riafferma l’importanza storica della Guerra d’indipendenza algerina (1954-62), e più in generale del terzomondismo, nella genealogia delle nuove culture politiche che si svi-lupparono nei global 1960s. Una generazione di militanti si riappropriò della memoria della Resistenza declinandola in un registro non semplicemente difensivo ma attivante, sovrappo-nendo il mito della “Resistenza tradita” all’immagine dell’imperialismo come il “nuovo fasci-smo”. La guerra civile europea, identificata da Enzo Traverso come il tratto caratteristico del-la prima metà del ventesimo secolo, veniva così riconfigurata su scala mondiale come “guerra civile globale”.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - “Se un giorno tornasse quell’ora”.La nuova sinistra tra eredità antifascista e terzomondismo


  • Anthony Santilli Esperienze detentive e scale della storia, tra paradigmi globali e contesti nazionali. Riflessioni su alcuni recenti contributi storiografici pubblicato sul numero 296 di Italia contemporanea, agosto 2021 Abstract: I contributi presi in esame permettono di riflettere su come la più recente storiografia sul-le pratiche detentive, con particolare attenzione all’internamento civile, si è confrontata con il cosiddetto global turn e al contempo con il tema delle scale nella storia. Attraverso lo stu-dio di una serie di indicatori presenti nelle opere selezionate l’autore sostiene che i più signifi-cativi avanzamenti in termini storiografici non dipendano tanto dalla scelta tra le tradiziona-li questioni binomie — micro/macro, locale/globale — quanto dall’adozione di un approccio microsociologico teso a evitare la reificazione tanto delle categorie di analisi quanto delle pe-riodizzazioni, attraverso una prospettiva mai statica.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Esperienze detentive e scale della storia, tra paradigmi globali e contesti nazionali. Riflessioni su alcuni recenti contributi storiografici


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