Percorsi e sentieri che si snodano da un luogo di memoria a un altro; traiettorie reali e ideali, essenziali per ricordare e studiare le vicende legate al territorio italiano durante la seconda guerra mondiale e la Resistenza. Ordinamento e suddivisione seguono il criterio provinciale:
I Sentieri della Libertà in provincia di Alessandria
Raccolta di “Sentieri della memoria” creati dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della provincia di Alessandria all’interno del progetto “Memoria delle Alpi”. Essi si raggruppano, a seconda della zona, in “Sentieri delle Valli Borbera e Spinti”, “Sentieri della Benedicta” e “Sentieri della Alta Valle Orba – Erro – Bormida di Spigno”.
“Sentieri della memoria”
Raccolta di “Sentieri della memoria” creati dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Asti all’interno del progetto “Memoria delle Alpi”. Essi constano di due itinerari urbani (“Asti ebraica” e “Asti in guerra”) e sei itinerari in provincia (“Langa partigiana”, “La lotta partigiana tra Astigiano e Roero”, “La Repubblica Partigiana dell’Alto Monferrato”, “La resistenza tra Valle Tanaro e Val Tiglione”, “La resistenza tra Tanaro e Casalese”, “La resistenza dei Tre confini”).
“Sentieri della Libertà” (progetto “Memoria delle Alpi”)
In provincia di Cuneo, nell’ambito del progetto interregionale “La Memoria delle Alpi”, sono stati allestiti 43 sentieri, denominati “Sentieri della Libertà” e articolati intorno ai temi della guerra, della persecuzione razziale e della Resistenza. Per ognuno di questi sentieri è stata allestita la segnaletica in sito per consentirne la percorribilità e sono state predisposte strutture logistiche a sostegno delle visite: sono 10 centri rete dislocati sul territorio e localizzati presso edifici preesistenti, essi stessi testimonianza del periodo storico in oggetto. Al progetto collabora l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo.
Il “Sentiero della libertà” nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna
Per ricordare gli avvenimenti dell’aprile 1944 il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna ha progettto il “Sentiero della Libertà”, un percorso che partendo da Biserno permette di godere delle bellezze ambientali e di riflettere sui tragici avvenimenti del secondo conflitto mondiale. Con partenza dalla croce di Biserno il sentiero giunge a San Paolo in Alpe e da qui prosegue per Fiumari, S. Agostino, Poderone, Celle, Pian del Grado. Lungo il percorso bacheche e cartelli narrano gli eventi del tragico aprile. Si tratta di un percorso piuttosto impegnativo, consigliato agli amanti del trekking o della mountain bike. Il percorso consigliato alle scuole è quello che partendo da Biserno arriva a San Paolo in Alpe (percorribile a piedi in circa un’ora e mezza), dove sono oggi visibili i ruderi delle abitazioni e della chiesa incendiata dai tedeschi il 12 aprile 1944. Le varie tappe sono raggiungibili singolarmente anche in auto.
Percorso guidato “Torino dal Risorgimento alla Resistenza. La città e i luoghi di memoria”
L’iniziativa, curata dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, si articola in una presentazione sugli aspetti storici e urbanistici della città che si svolge presso la sede dell’Istoreto e una successiva visita guidata. Si tratta di una proposta aperta a tutti i gruppi e le scuole che ne facciano richiesta e si inserisce nell’ambito delle iniziative per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Percorso nel centro storico di Torino (progetto “Torino 1938-45”)
Itinerario proposto all’interno del viaggio virtuale creato dalla Città di Torino e dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea e che attraversa il capoluogo piemontese a partire dal 1938, anno dell’emanazione delle leggi razziali, e lo esplora negli anni della guerra, della Resistenza, della deportazione, fino alla liberazione nel 1945.
Un percorso tra i luoghi della tolleranza e dell’inclusione nella provincia di Trieste
Sito del progetto curato dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia. La “Tolleranza”a Trieste è evocativa di un’epoca e di eventi molto importanti. In una città posta nell’ambito di un impero multinazionale (quello Austro-ungarico), divenuta rapidamente cosmopolita e ricca di personalità impegnate nel commercio internazionale, nelle assicurazioni e nelle imprese di navigazione, molti guardavano con disincanto e libertà a diversità e confini, statali o di gruppo. Questo clima inclusivo, pur limitato dall’idea di tolleranza, restò quindi in qualche modo sotteso al modo di vivere locale, anche se dall’Ottocento in poi travagli drammatici funesteranno queste terre, ideologie e tensioni nazionali porteranno a situazioni quanto mai amare e difficili, prima che potesse essere faticosamente riscoperta e rivalorizzata la preziosa strada dell’inclusione, del riconoscimento della ricchezza portata dall’accoglienza delle diversità.
Le vie della memoria
Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste presentato sottoforma di documentario, con soggetto e scenneggiatura di Raoul Pupo e Roberto Spazzali. Il percorso è stato realizzato dall’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Provincia di Trieste e la partecipazione di Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor e Tristano Matta (oltre ovviamente gli stessi Raoul Pupo e Roberto Spazzali). La durata del filmato, visibile sul canale Youtube dell’INSMLI e dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, è di circa 60 minuti.
Luoghi della Memoria: Venezia 1943-1945
L’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Iveser) e l’Assessorato Politiche educative e della famiglia, Cittadinanza delle donne, Cultura delle differenze, Toponomastica del Comune di Venezia hanno avviato un importante progetto con l’obiettivo di realizzare una mappatura interattiva dei luoghi della memoria del 1943-1945 presenti nell’intero territorio comunale. È possibile collaborare al progetto (segnalando altri luoghi, inviando immagini e documenti) scrivendo a info@iveser.it