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L’industria vinicola italoamericana in California e il proibizionismo di Pietro Pinna pubblicato su Italia Contemporanea n. 289 , aprile 2019

L’approvazione del diciottesimo emendamento della Costituzione statunitense, che introduceva il proibizionismo, colpì duramente l’industria vinicola italoamericana della California. Le difficoltà generate dalla nuova legislazione produssero un indebolimento complessivo dell’industria, con la chiusura di moltissime aziende. Alcuni viticoltori riuscirono ad applicare strategie di sopravvivenza, sospese tra legalità e illegalità, sfruttando le lacune della legge e cercando di trovare nuove opportunità economiche. Gli ultimi anni prima dell’abrogazione del diciottesimo emendamento, segnati dalla grande depressione, si contraddistinsero per gli sforzi di cooperazione tra i viticoltori, una nuova capacità di rapportarsi ai poteri pubblici e, quando al principio degli anni trenta la strada del proibizionismo sembrò segnata, per un crescente ottimismo. Le nuove generazioni di viticoltori italoamericani, negli anni Trenta, divennero protagonisti dell’industria, anche grazie all’esperienza maturata durante il proibizionismo.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – L’industria vinicola italoamericana in California e il proibizionismo


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