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Mussolini, il fascismo e l'idea dell'Europa. Alle origini di un dibattito di Monica Fioravanzo pubblicato su Italia Contemporanea n. 262 , marzo 2011

È soltanto a partire dagli anni trenta che il fascismo, stretto fra la coscienza della crisi del continente e l’avanzata del nazionalsocialismo, di cui temeva la concorrenza, sviluppa un progetto di Nuovo ordine europeo. Con la sua proposta, il regime fascista s’inseriva in una riflessione sull’Europa che fin dagli anni venti aveva coinvolto personalità eminenti, come Briand o Coudenhove-Kalergi, e molti movimenti, da Paneuropa a Mitteleuropa e Abendland. L’avvio del dibattito in Italia coincise con il decennale del regime, nel 1932, celebrato all’insegna della romanità, intesa come fondamento della missione internazionale del fascismo. Fu soprattutto il Convegno Volta sull’Europa (novembre 1932), organizzato dalla Reale accademia d’Italia sotto l’egida di Mussolini, a dare risonanza internazionale al progetto di Europa fascista. Attraverso l’esame delle più importanti relazioni, l’autrice pone in rilievo i tratti caratteristici del disegno fascista e ne sottolinea lo iato non solo rispetto alle concezioni liberaldemocratiche, ma - più significativamente - rispetto all’idea nazista di Europa di Alfred Rosenberg, che del Nuovo ordine fascista contestava proprio il fondamento, ossia il diritto e l’eredità di Roma.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Mussolini, il fascismo e l’‘idea dell’Europa’. Alle origini di un dibattito


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