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Con gli occhi di un ragazzo – Quaderno didattico

22 aprile 2022
Aula magna della Biblioteca Malatestiana, Rimini

Con gli occhi di un ragazzo 
Percorsi nei giorni della guerra e della liberazione di Cesena 
al fianco di Massimo Severi (settembre-ottobre 1944)

In occasione del 77° anniversario della Liberazione sarà presentato alla cittadinanza Il Quaderno didattico per le scuole realizzato dall’Istituto storico a partire dal Diario di Massimo Severi, 18enne ai tempi della guerra e della liberazione della città
Con gli occhi di un ragazzo. Percorsi nei giorni della guerra e della liberazione di Cesena al fianco di Massimo Severi (settembre-ottobre 1944), a cura di Alberto Gagliardo.

Programma

Saluti:

– Carlo Verona (Assessore alla Cultura del Comune di Cesena)
– Luca Castagnoli (Segretario Generale FCRC)
 Ines Briganti (Presidente ISREC-FC)

Interventi:

– Alberto Gagliardo (ISREC-FC), La memoria e la storia con occhi di ragazz*
– Il Diario di Massimo Severi in classe: esperienze dal Liceo “Monti” di Cesena
– Thomas Casadei (Università di Modena e Reggio Emilia), Riflessioni sulle guerre e sulla pace

Il Direttore scientifico della Biblioteca Malatestiana, Paolo Zanfini, riceve in consegna dalla famiglia il diario autografo di Massimo Severi.

Ingresso libero con mascherina obbligatoria, fino a esaurimento posti.
La partecipazione è valida per l’aggiornamento docenti.

Info: istorecofo@gmail.com – 0543 28999

I lavori del 17 maggio (Palazzo San Celso, Sala memoria delle Alpi), con l’intervento di numerosi studiosi da tutta Italia, sono dedicati  alla presentazione di ricerche in corso e novità archivistiche, quest’anno con una particolare attenzione alle immagini come strumento di narrazione e di autorappresentazione. Completano la prima giornata giornata le presentazioni dei volumi vincitori del Premio Giorgio Agosti 2019 e del Premio Faustino Dalmazzo 2018.

Nato come riconoscimento alla pubblicazione sull’esperienza politico-culturale o sui protagonisti di Giustizia e Libertà e del Partito d’azione capace di meglio coniugare ricerca e divulgazione, alla sua terza edizione il Premio Giorgio Agosti è assegnato all’opera di Giuseppe Filippetta, L’estate che imparammo a sparare. Storia partigiana della Costituzione (Feltrinelli 2018). Un libro ricco e originale, che rilegge la storia della Resistenza nella chiave di un’interpretazione forte e stimolante, capace di dare concretezza storica e pregnanza ideale all’affermazione divenuta a volte rituale che la nostra Costituzione è nata dalla Resistenza.

Vincitore del Premio Faustino Dalmazzo 2018 e dodicesimo titolo della collana editoriale “Testimoni della libertà”, sostenuta dalla Fondazione Avvocato Faustino Dalmazzo, è il saggio di Alessio Bottai, Tra amicizia e solidarietà antifranchista. Giorgio Agosti, Franzo Grande Stevens e José Martínez (FrancoAngeli 2018). Uno studio che ricostruisce i rapporti intessuti nel dopoguerra tra due dei protagonisti dell’ambiente azionista torinese e uno dei più incisivi editori dell’esilio antifranchista, attraverso una ricca scelta della corrispondenza tra loro intercorsa per più di due decenni.

» Premio Faustino Dalmazzo: esito del bando e motivazioni

La seconda giornata dei lavori (Palazzo San Celso, Sala conferenze), “La galassia azionista alla prova dell’Europa” , si articola tra storia e attualità. A un momento introduttivo, di analisi da un punto di vista storico e giuridico dei progetti europei elaborati dagli azionisti e del loro lascito nella effettiva costruzione europea, segue la tavola rotonda “Un’identità per l’Unione europea”, i cui partecipanti sono chiamati a riflettere – ciascuno con la specificità del proprio punto di vista professionale e culturale – su ciò che oggi può definire un’identità comune e un nuovo slancio ideale per un’Europa non appiattita su una dimensione semplicemente tecnocratica.

Ad alimentare la discussione, con l’originalità del loro linguaggio, saranno alcune opere realizzate da Pablo Mesa Capella (Málaga 1982), in particolare Studio per una bandiera europea, che si interroga su ciò che l’Europa è e su ciò che potrebbe essere, mettendo in rapporto i simboli ufficiali dell’Ue con quelli scelti dall’artista per suggerire sia una critica dei limiti del presente sia una potenziale evoluzione futura.

» Le opere di Pablo Mesa Capella