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Culture e pratiche della pace in Italia. Dal 1945 a oggi – Call for papers “Italia contemporanea”

“Italia contemporanea”
Call for papers

Culture e pratiche della pace in Italia.
Dal 1945 a oggi

A partire dalle sollecitazioni poste dalla guerra in Ucraina, la redazione di “Italia contemporanea” ha deciso di lanciare una call for papers finalizzata a raccogliere contributi per un fascicolo monografico della rivista dedicato alle culture e alle pratiche della pace.

L’andamento assunto dal dibattito pubblico sul conflitto in corso, e in particolare la banalizzazione e la stigmatizzazione del pacifismo, ci spingono a interrogare in prospettiva storica le culture e le pratiche della pace dal 1945 ad oggi. Alla luce delle forme assunte dalla guerra totale nella prima metà del secolo, dopo il secondo conflitto mondiale la Costituzione repubblicana afferma un deciso ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, in linea con il più ampio ripensamento del rapporto tra politica e guerra sul piano internazionale. L’Italia vive la lunga pace del dopoguerra in un contesto plasmato dalla guerra fredda e, più precisamente, segnato, da un lato, dalla partecipazione all’Alleanza Atlantica; dall’altro, all’interno, da divisioni profonde che riguardano anche le guerre condotte dai suoi alleati, il coinvolgimento dell’Italia in operazioni militari fuori dall’Europa, e più ampiamente il ruolo internazionale del Paese. Con il venir meno di questo contesto internazionale e il ritorno della guerra in Europa a partire dal 1991, si fanno sempre più evidenti i segnali dell’incrinarsi dell’orizzonte del ripudio della guerra. Al tempo stesso, culture e pratiche della pace, declinata come valore in sé non negoziabile, restano fortemente radicate nella società.

La rivista si propone di aprire un cantiere di riflessione di ampio respiro sul tema della pace nella storia dell’Italia repubblicana, che metta in evidenza il ruolo non solo di movimenti collettivi e partiti politici, ma anche di una pluralità di soggetti istituzionali e sociali che si attivano su questo terreno (la scuola e le/gli insegnanti, le chiese, le associazioni, gli enti locali, etc.) e di vettori che contribuiscono a creare nuovi immaginari (media e consumi culturali).

In questa prospettiva, la redazione di “Italia contemporanea” invita studiose e studiosi a proporre saggi di ricerca e note di discussione storiografica che vertano sui seguenti punti:

  • culture politiche e pace;
  • delegittimazione del pacifismo nel discorso pubblico;
  • riemergere della nozione di “guerra giusta” e relativi dibattiti;
  • culture della pace e questioni di genere;
  • attività educative e di formazione incentrate sul valore della pace (pedagogie della pace);
  • linguaggi e simboli delle culture della pace;
  • mobilitazioni e pratiche contro la guerra e per la pace;
  • pacifismo e culture religiose; – memorie della pace.

Saranno particolarmente apprezzati i contributi che mettano in luce genealogie delle culture e delle pratiche della pace, continuità e rotture rispetto alle fasi precedenti, articolazione interna e snodi cronologici del periodo considerato (il 1968, gli anni Ottanta, i conflitti nell’ex Jugoslavia, le guerre del Golfo, etc.).

Le proposte, in forma di abstract (4.000 battute circa) corredato da una breve nota biografica, dovranno essere inviate via mail alla segreteria di redazione (all’attenzione di Greta Fedele, greta.fedele23@gmail.com, e Fabio De Ninno, fab.deninno@gmail.com) entro il 30 giugno 2023. La redazione valuterà le proposte e comunicherà l’esito della selezione ai-alle proponenti entro fine luglio, se non prima. La consegna degli articoli (saggi di ricerca: max 80.000 battute; note di discussione storiografica: 40.000-60.000 battute circa) è prevista entro il 1 marzo 2024. Tutti gli articoli saranno sottoposti alla lettura e valutazione della redazione e poi, in caso di esito positivo, al referaggio esterno doppio cieco. La pubblicazione del fascicolo è prevista, a seconda delle esigenze di programmazione, per fine 2024 o inizio 2025.