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Tavola rotonda sulle linee guida per la didattica della Frontiera adriatica

Ritorno di Trieste all’Italia: parata delle forze armate sulle Rive, 4 novembre 1954.
Foto di Aarska – Collezione privata, Pubblico dominio, Collegamento

Lunedì 12 dicembre 2022, 10.00 – 12.30
Sala Atti Cacciaguerra, primo piano, ala destra,
Edificio A – Piazzale Europa, 1 – Trieste

LE LINEE GUIDA PER LA DIDATTICA DELLA FRONTIERA ADRIATICA
TAVOLA ROTONDA

PROGRAMMA

Indirizzo di saluto
GEORG MEYR,
Direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Trieste

Intervengono
CATERINA SPEZZANO,
Ministero dell’Istruzione e del Merito
ŠTEFAN ČOK,
Biblioteca nazionale slovena e degli studi – Sezione di storia ed etnografia
PAOLO PEZZINO,
Istituto nazionale “Ferruccio Parri”
DAVIDE ROSSI,
Dipartimento di Scienze giuridiche (Iuslit) dell’Università degli Studi di Trieste
FABIO TODERO,
Istituto regionale per la storia della Resistenza (Irsrec Fvg)
Coordina
PATRICK KARLSEN,
Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Trieste

• All’evento sarà possibile partecipare da remoto collegandosi al link: https://bit.ly/3GJXHNp

 


Sull’argomento la nostra rivista di didattica della storia Novecento.org ha pubblicato recentemente un contributo a firma di Fabio Todero.

Le Linee guida per la didattica della Frontiera adriatica: un’occasione da non perdere

di Fabio Todero

Il testo si sofferma sulle Linee guida per la didattica della Frontiera adriatica pubblicate dal Miur il 21 ottobre 2022 e realizzate da Giuseppe Parlato, Raoul Pupo, Guido Rumici, Roberto Spazzali. Il documento, ricco e molto articolato, indica la necessità di contestualizzare le vicende cui fa riferimento la legge istitutiva del Giorno del Ricordo, e di operare un’analisi di lungo periodo. Vi viene inoltre sottolineata la necessità di porre in atto una strategia comparativa, uscendo dai limiti angusti delle storiografie nazionali. Oggetto dello studio è infatti un’area di frontiera, ovvero una terra di scambi, di transizione e di “sovrapposizioni”. Le Linee colgono perfettamente un altro dato didatticamente rilevante: lo studio della Frontiera Adriatica può svolgere un ruolo chiave nei percorsi didattici dei docenti, nel momento in cui esso venga affrontato come un autentico “laboratorio della contemporaneità”. Vi si sono concentrati infatti problemi come la nascita dell’identità nazionale, il degenerare di questi in altrettanti nazionalismi e il venire a confliggere di questi, due guerre mondiali, le strategie, le azioni e le violenze sopraffattrici del fascismo italiano, del nazismo e, infine, del comunismo jugoslavo. Ce n’è abbastanza per sollecitare il mondo della scuola a confrontarsi con tali problematiche che, grazie a questo documento e al ricco apparato di allegati che esso propone, i docenti possono affrontare con maggiore sicurezza.