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Resistenza in gioco

“TI PORTO AL PARRI”

Mercoledì 29novembre, h. 18
Casa della memoria, Via F, Confalonieri 14, Milano

RESISTENZA IN GIOCO

Un incontro per confrontare diverse esperienze ludiche basate sulla storia della Resistenza. In collaborazione con Laboratorio Lapsus.
Moderatore
– Mirco Zanoni dell’istituto Alcide Cervi
Interventi
– Igor Pizzirusso con Milano45
– Matilde Bove, Alberto Borgatta e Marie Claire Goor con Partigiani 2.0 
– Stefano Usai e Zeno Gaiaschi con Operazione Isola.

 

MILANO45

https://www.reteparri.it/public-history/milano45-urban-game-storico/
Milano45 è un urban game storico promosso dall’Istituto nazionale Ferruccio Parri nel 2019, in occasione del 70° anniversario della sua fondazione. Il progetto è stato reso possibile grazie al contributo di Fondazione Cariplo, mentre la progettazione e la realizzazione sono a cura di PopHistory, associazione attiva nel campo della public history a Milano e a Modena. Nato come esperienza ludica rivolta alla cittadinanza, Milano45 si è evoluto come attività didattica ed è diventato parte dell’offerta formativa dell’Istituto rivolta alle scuole.

Il contesto storico e geografico
Gennaio 1945: mentre in Europa il conflitto vede la Germania avvicinarsi lentamente ma inesorabilmente alla sconfitta, per il Movimento di liberazione italiano la situazione è rischiosa e complicata. Nell’estate del 1944 si era registrata una grande crescita in termini di arruolamenti e di azioni portate a termine con successo. Il proclama Alexander del 13 novembre e i grandi rastrellamenti nazisti e fascisti dell’inverno avevano falcidiato gli organici delle formazioni partigiane sia in pianura che in montagna. Ora, nelle città, lacerate dai bombardamenti e controllate dai nazifascisti, la caccia a chi appartiene alla Resistenza si fa più serrata e accanita. L’appoggio della popolazione diventa fondamentale, per trovare rifugio e nascondere il materiale destinato alla lotta di liberazione (armi, cibo, ma anche stampa propagandistica), o solo semplicemente per non essere denunciati, in attesa della conclusione delle ostilità, che la radio e i giornali clandestini descrivono come sempre più vicina. Così inizia la nostra storia…

 

OPERAZIONE ISOLA

https://www.laboratoriolapsus.com/operazione-isola-scuole/
Operazione Isola è un gioco urbano di deduzione e logica, ambientato nella primavera del 1945. Tre squadre si sfidano in una gara contro il tempo rivestendo il ruolo di partigiani e partigiane in missione con il compito di scovare informazioni sul campo. Qualcuno prima di loro ha già raccolto una serie di indizi, ma il quadro va completato visitando l’area di gioco, connettendo informazioni e risolvendo enigmi.
Si tratta di uno urban game site specific ambientato nel quartiere Isola di Milano, dove per i/le partecipanti sarà possibile esplorare e rintracciare indizi preziosi per la risoluzione di dodici rompicapi basati sulle fonti storiche, oltre che confrontarsi con attori e attrici nei panni di personaggi verosimili dell’epoca. Le squadre hanno a disposizione un tempo limitato per risolvere gli enigmi, al termine del quale devono trovarsi al punto di ritiro, prima del prossimo bombardamento sulla città.
Il progetto, sostenuto con i fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, è frutto di una progettazione di 10 mesi che ha coinvolto i ricercatori e le ricercatrici di Laboratorio Lapsus, gli attori e le attrici di Dopolavoro Stadera – Brigata Brighella, Zona K, una classe del Liceo artistico di Brera, oltre che Stefano Usai ed Elisa Manzone per il game e graphic design.
Si ringrazia l’Istituto nazionale Ferruccio Parri per il sostegno.

Il contesto storico e geografico
La Seconda guerra mondiale è un periodo della storia d’Italia dalle profonde implicazioni che il conflitto ha avuto nel definire, marginalizzare, reprimere, confinare e deportare l’ “altro”, il diverso, il “non-conforme”, il “non passibile di ravvedimento”. Si tratta di un momento storico delicato, in cui l’esperienza resistenziale giunge al suo culmine e si risveglia nella popolazione un “moto interiore” nel riappropriarsi della propria libertà. Dal punto di vista educativo, oltre che didattico, essa è una fase storica significativa per le riflessioni critiche che porta a formulare rispetto all’accesso e alla negazione dei diritti umani, politici e sociali.
Si è scelto il quartiere Isola di Milano per molteplici motivi. Dal punto di vista storico, il quartiere negli anni della RSI ha visto muoversi nelle sue case di ringhiera – abitate prevalentemente da famiglie operaie e manovali – esponenti del movimento di resistenza, mutualismo popolare e stamperie clandestine (via C. Farini 5). La fede politica antifascista del quartiere era ancorata al ricordo della sede (via Volturno 5) del Partito Comunista Italiano, alla bocciofila socialista (Circlo Sassetti) e alla chiesa del Sacro Volto (via Sebenico), centro di attivismo cattolico. Proprio per la politicizzazione del quartiere, e la sua vicinanza all’importante snodo logistico della stazione Garibaldi, era spesso presidiato da esponenti delle milizie fasciste e naziste. La vicinanza con la stazione e la presenza nel quartiere di importanti fabbriche adibite a uso bellico (via Thaon de Revel) lo hanno reso obiettivo dei bombardamenti compiuti dall’Aereonautica Alleata nel corso della guerra.
Oggi il quartiere – in cui molte vie conservano ancora gli edifici del primo Novecento – ospita la Casa della Memoria – sede di Istituto nazionale Ferruccio Parri e di altri enti archivisti e memoriali – e lo spazio culturale ZONA K.

 

ESCAPE ROOM RESISTENTE
L’“escape room resistente” del collettivo partigiano 2.0 è un’esperienza ludica dal forte valore educativo.
L’ambientazione è una prigione fascista. I partecipanti hanno il compito di uscirne in 50 minuti risolvendo enigmi disseminati su tre piani. Procedendo nel gioco si incontrano personaggi storici che hanno vissuto la resistenza Valsusina, di cui al termine si racconta la storia.
L’obiettivo è che i partecipanti si immedesimino (anche se solo lontanamente) nel ruolo di un prigioniero e che imparino attraverso il gioco piccole storie di persone che hanno avuto un ruolo positivo o negativo nella Resistenza locale.
Crediamo che in questo modo sia più facile avvicinare i partecipanti, soprattutto i più giovani, alle vicende storiche della Resistenza.
L’escape room è stata progettata in modo da essere flessibile e replicabile con storie e in luoghi diversi, affinché possa essere proposta in altri territori.