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In questo viaggio i partecipanti avranno la possibilità di conoscere un paese di straordinaria bellezza ancora poco conosciuto: la Bosnia Erzegovina. Terra di frontiera nel cuore d’Europa, ponte fra Oriente e Occidente, dove hanno vissuto una accanto all’altra religioni diverse, cattolica e ortodossa, islam e ebraismo.

Qui nasce e muore il Novecento e non è casuale: a Sarajevo il 28 giugno 1914  con l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinand ad opera di Gavrilo Princip – atto che fungerà da pretesto alla scoppio della I° Guerra Mondiale – e  ancora a Sarajevo con l’assedio della capitale bosniaca dal ’92 al ’96, forse la metafora della guerra dei “dieci anni”

La Bosnia Erzegovina  continua a portare tangibili  le ferite di quella guerra, della quale non abbiamo ancora a sufficienza elaborato l’essenza perché, contrariamente a quel che l’opinione pubblica ha creduto, non si è trattato  una guerra etnico-religiosa, bensì di un conflitto violento che affonda le sue radici nella postmodernità. Una guerra di criminali per divedersi quella che un tempo  era la Jugoslavia. Il tutto coperto dall’inganno ideologico dell’appartenenza  nazionale e religiosa  che semmai,  come sottolineò il filosofo Edgar Morin, rappresentava lo scontro fra due concezioni dello stato: una rigida, esclusiva, intollerante e purificatrice, l’altra rispettosa delle pluralità delle culture, delle memorie e dei modi di vita considerata come la fonte stessa  della vitalità di uno stato e dell’Europa tutta.

Nella distruzione dei luoghi simbolici di Sarajevo, Mostar o Stolac  sotto assedio non era “solo” una città ma l’idea stessa di Europa, che non a caso prende il nome di quella principessa che, nella mitologia greca, viene dall’altra parte del Mediterraneo, metafora di un’idea geopolitica aperta che nasce fuori di sé, fatta di intrecci culturali, incontri. Intollerabile per i cultori dello stato-nazione il cui delirio ha segnato così pesantemente tutto il Novecento facendone – come ebbe a intuire Arthur Rimbaud – il tempo degli assassini.

Durante il viaggio visiteremo alcuni luoghi  simbolici di quella guerra:  Stolac, Pocitelj, Blagaj, Mostar, Sarajevo e Srebrenica, per cercare di comprendere una  guerra che abbiamo rimosso e che purtroppo non ci ha insegnato niente. Parleremo di una riconciliazione ancora lontana e di una elaborazione del conflitto che non è avvenuta e che non cerchiamo, perché preferiamo trovare conferme in quel che già crediamo di sapere anzichè interrogarci sulle “nuove guerre” o sulla “banalità del male”.

 

P R O G R A M M A

Durata del viaggio: 6 giorni/5 notti (in traghetto + pullman gran turismo)

Data di partenza da MODENA: 27 Settembre 2017

Città di transito: MOSTAR – SARAJEVO

Quota individuale di partecipazione: € 600 – Supplemento camera singola € 50

Iscrizioni:

  • Acconto € 150 all’atto dell’iscrizione entro il 30 giugno 2017
  • Saldo entro 20 giorni prima della partenza
  • Posti a disposizione 30

 

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27 Settembre 2017: MODENA/ANCONA/SPLIT

mercoledì

Ritrovo dei Signori Partecipanti:

–          Ore 15.30 in luogo da concordare

e partenza per ANCONA. Arrivo al porto, disbrigo delle formalità di imbarco e sistemazione nelle cabine riservate. Partenza alle ore 19.45.

Cena libera e pernottamento in nave.

 

28 Settembre 2017: SPLIT/STOLAC/POCITELJ/BLAGAJ/MOSTAR

giovedì

Prima colazione in traghetto.

Sbarco a SPLIT alle ore 07.00 e partenza in pullman per la visita delle località.

“sulle tracce dell’Islam europeo”

Stolac, antica città dove ancora si possono vedere i segni della cultura bogomila, l’eresia cristiana dalla cui conversione nascerà l’islam europeo.

Pocitelj,  città di straordinaria bellezza, sede di  un antico caravanserraglio e fortezza costruita dagli ottomani lungo la Neretva. Le sue case in pietra e legno, le sue moschee e i suoi minareti, nonostante la distruzione degli anni ’90, sono più belli che mai.

Blagaj, il luogo da cui prende il nome l’editto del sultano Maometto II datato 1463 e considerato uno degli esempi più antichi di tolleranza religiosa. La tekkja dove nasce il fiume Buna è uno splendido esempio di cultura architettonica turca

Pranzo libero.

Nel pomeriggio arrivo a

MOSTAR, la città ponte

Mostar è la città – ponte per eccellenza:  il suo nome deriva dal suo “ponte vecchio” (Stari Most) e dalle torri sulle due rive, dette i “custodi del ponte” (mostari); era la città  ponte fra culture e mondi diversi.

Durante la guerra lo Stari Most  fu volontariamente bombardato. Il 9 novembre del 1993 l’esercito croato con determinazione distrusse non  tanto o non solo la  costruzione, ma soprattutto  ciò che questo ponte rappresentava: la pacifica convivenza di due mondi. Il suo crollo incarnò la dissoluzione  stessa della Jugoslavia cosmopolita. Musulmani e croati che fino a quel momento avevano convissuto sulle due rive opposte del fiume  cominciarono a massacrarsi fra di loro.

Finita la guerra il ponte è stato ricostruito ed è tornato al suo posto sulle acque della Nerevta nella sua imponenza, anche se lo stesso non si può dire della convivenza dei suoi abitanti.

In serata sistemazione alberghiera nelle camere riservate.

Cena e pernottamento.

 

29 Settembre 2017: MOSTAR/SARAJEVO

venerdì

Prima colazione in albergo.

Partenza per SARAJEVO.

“Le rose di Sarajevo”

Sarajevo   prima della guerra degli anni ’90 era una  splendida città  moderna,  europea  multiculturale.

Sarajevo è stata sotto assedio per 1.425 giorni,  questa città ha pagato un prezzo altissimo in termini di perdite di vite umani e distruzione, anche qui i serbi vollero colpire uno dei simboli di questa città , la sua imponente   Biblioteca Nazionale , la Viječnica, che bruciò per giorni e con essa un patrimonio culturale di inestimabile valore.

La città oggi è ricostruita e i segni dell’assedio si scorgono sulle facciate di vecchie case o sui marciapiedi dove ancora si possono trovare i segni sempre più indistinguibili di quelle che vennero chiamate “le rose di Sarajevo”, ovvero i punti dove sono cadute le granate sparate sulla città durante l’assedio.

Visita della città e incontri nella capitale bosniaca. I buchi sono stati riempiti, colorandoli di rosso, per non dimenticare, per non  dimenticare gli oltre  diecimila sarajevesi  morti durante l’assedio.

Visita della città  e incontri nella capitale bosniaca. Pranzo libero.

In serata sistemazione alberghiera nelle camere riservate.

Cena e pernottamento.

 

30 Settembre 2017: SARAJEVO/SREBRENICA/SARAJEVO

sabato

Prima colazione in albergo.

Partenza per la visita a SREBRENICA dei luoghi della memoria.

Srebrenica “area protetta”

Srebrenica dista  poco più di 100 km da Sarajevo. Nel 1993 dopo mesi di assedio venne dichiarata dall’ONU “area protetta” insieme a Zepa e Goražde.  Doveva essere per i bosniaci musulmani un luogo sicuro, protetto. Le cose andarono diversamente,  qui nel luglio 1995 l’Europa visse una delle pagine più nere della sua storia recente: le truppe serbo-bosniache agli ordini del generale serbo Ratko Mladic irruppero nella cittadina di Srebrenica e in pochi giorni massacrarono più di 8 mila musulmani – 8.372 la cifra ufficiale – per lo più uomini e ragazzi , sotto gli occhi  indifferenti dei  caschi blu olandesi.

Visita al Memoriale di Potocari e incontro con associazioni locali.

 

Pranzo libero.

Rientro in serata in albergo.

Cena in ristorante e pernottamento.

 

01 Ottobre 2017: SARAJEVO/SPLIT

domenica

Prima colazione in albergo.

Tempo a disposizione per la visita della città di Sarajevo.

Pranzo libero.

Partenza in tempo utile per SPLIT. Arrivo al porto e disbrigo delle formalità di imbarco.

Sistemazione nelle cabine riservate. Partenza alle ore 20.00.

Cena libera e pernottamento in nave.

 

02 Ottobre 2017: SPLIT/ANCONA/MODENA

lunedì

Prima colazione in traghetto. Sbarco alle ore 07.00.

Proseguimento in pullman per MODENA. Soste lungo il percorso in autogrill.

Pranzo libero.

Arrivo in serata a destinazione.

 

FINE DEL VIAGGIO

 

Le quote comprendono:

  • Il passaggio in traghetto da Ancona a Split e v.v. con sistemazione in cabine a due letti
  • Tasse imbarco per traghetto
  • Il passaggio in pullman gran turismo da Modena a Modena, come da programma
  • La sistemazione in hotel di categoria tre stelle, con sistemazione in camere a due letti con servizi privati, camere singole con extra su richiesta
  • Accompagnatore interprete per tutta la durata del viaggio
  • Trattamento di pernottamento e colazione in traghetto andata e ritorno
  • Trattamento di mezza pensione in hotel (cene, pernottamenti e prime colazioni)
  • Una cena in ristorante a Sarajevo
  • Le visite nei luoghi storici, come da itinerario
  • Assicurazione Alaservice per malattia, infortunio e assistenza medica per tutto il viaggio
  • Tasse e percentuali di servizio.

 

Le quote non comprendono:

  • I pranzi non indicati, le bevande ai pasti, le mance, i facchinaggi e gli extra in genere
  • Tutto quanto non espressamente indicato nel programma.

Documenti: carta identità in corso di validità o passaporto.

 

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Per tutti i partecipanti verrà calendarizzato un incontro di formazione prima del viaggio e una al rientro.

L’Istituto storico di Modena è un ente accreditato per la formazione docenti. Il viaggio è valido ai fini dell’aggiornamento.[1]

Il progetto è promosso dall’Associazione culturale Appenappena  in collaborazione con l’Istituto storico di Modena e con il patrocinio di CGIL Emilia Romagna e Nexus Emilia Romagna

Progettazione e coordinamento a cura di Silvia Mantovani

Consulenza  scientifica a cura di  Michele Nardelli, Fondatore Osservatorio Balcani e Caucaso.

 

Informazioni:

Silvia Mantovani – 338 4401652 – silmantovani26@gmail.com

Istituto storico di Modena – 059219442 – didatticaistituto@istitutostorico.com

Fabello Viaggi – Daniela Boerio 3357108968

 

[1] L’Istituto storico di Modena è  Ente accreditato per la formazione docenti in quanto in rete con l’Istituto Nazionale F. Parri, rete degli Istituti per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea(INSMLI) che ha ottenuto il riconoscimento di Agenzia Formativa, con DM 25.05.2001, prot. N. 802 del 19.06.2001, rinnovato con Decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01/12/2016 della richiesta n.872 ed è incluso nell’Elenco degli Enti accreditati.