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Abstracts della rivista

Abstract del numero 289, aprile 2019
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  • Pietro Pinna L’industria vinicola italoamericana in California e il proibizionismo pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: L’approvazione del diciottesimo emendamento della Costituzione statunitense, che introduceva il proibizionismo, colpì duramente l’industria vinicola italoamericana della California. Le difficoltà generate dalla nuova legislazione produssero un indebolimento complessivo dell’industria, con la chiusura di moltissime aziende. Alcuni viticoltori riuscirono ad applicare strategie di sopravvivenza, sospese tra legalità e illegalità, sfruttando le lacune della legge e cercando di trovare nuove opportunità economiche. Gli ultimi anni prima dell’abrogazione del diciottesimo emendamento, segnati dalla grande depressione, si contraddistinsero per gli sforzi di cooperazione tra i viticoltori, una nuova capacità di rapportarsi ai poteri pubblici e, quando al principio degli anni trenta la strada del proibizionismo sembrò segnata, per un crescente ottimismo. Le nuove generazioni di viticoltori italoamericani, negli anni Trenta, divennero protagonisti dell’industria, anche grazie all’esperienza maturata durante il proibizionismo.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – L’industria vinicola italoamericana in California e il proibizionismo


  • Lorenzo M. Capisani "Cina d’oggi" e Guerra fredda nella politica estera italiana: il Centro studi per lo sviluppo delle relazioni economiche e culturali pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: Il Centro studi Cina promosse lo studio del nuovo soggetto statuale sorto in Asia nel secondo dopoguerra, la Repubblica popolare cinese. Attiva durante gli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, questa associazione fu animata da numerose personalità politiche e accademiche con diversi orientamenti e diversi trascorsi, tra cui Ferruccio Parri, Piero Calamandrei e Sergio Segre. Il centro studi mirò a formare un contesto favorevole alla normalizzazione diplomatica con Pechino attraverso pubblicazioni, convegni e viaggi. In queste iniziative fu coinvolto un certo numero di studiosi e letterati, a volte connotati da un profondo interesse per la Cina e a volte spinti soltanto da curiosità. Di particolare importanza fu il tema del commercio bilaterale, presentato come un’opportunità di rilievo per i Paesi europei. Il Centro studi ricevette svariate critiche, ma portò comunque avanti la propria attività, rimanendo costantemente legato ai principi degli inizi e dando voce a un’ampia parte dell’attenzione italiana per la Cina di quegli anni.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – "Cina d’oggi" e Guerra fredda nella politica estera italiana: il Centro studi per lo sviluppo delle relazioni economiche e culturali


  • Onofrio Bellifemine I cattolici e la nascita del centro siderurgico di Taranto: una città del Sud alla vigilia dell’industrializzazione (1956-1964) pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: Il seguente saggio, facendo leva su una vasta pluralità di fonti, punta a ricostruire sensibilità e strategie del mondo cattolico tarantino nelle sue varie articolazioni negli anni immediatamente precedenti e immediatamente successivi alla nascita del quarto centro siderurgico a ciclo integrale (1956-1964). La nascita del grande stabilimento di Taranto e l’avvio dell’industrializzazione di Stato nel Mezzogiorno rappresentano una tappa importante per l’esperienza del mondo cattolico jonico e non solo, costretto a misurarsi con una sfida sociale ed economica inedita e a fornire risposte immediate e convincenti a problematiche complesse e articolate, destinate a trasformare radicalmente la realtà dell’area. Il grande stabilimento siderurgico viene progettato nel 1955 ed ottiene il via libera dal consiglio dei ministri il 9 giugno del 1959. La sua realizzazione, fortemente voluta dai governi a guida democristiana al fine di avviare lo sviluppo economico del Meridione, inciderà fortemente sul tessuto socio-economico della provincia.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – I cattolici e la nascita del centro siderurgico di Taranto: una città del Sud alla vigilia dell’industrializzazione (1956-1964)


  • Agostino Bistarelli Il vantaggio dell’arretratezza? Innovazione e tradizione nella via italiana alla public history pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: La nota ricostruisce il percorso che ha portato alla creazione dell’Associazione italiana di public history e alle prime Conferenze nazionali. Questo processo di definizione della disciplina viene presentato alla luce di alcune caratteristiche della tradizione della storiografia italiana per cogliere l’intreccio tra pratiche e soggetti che muovendosi in ambiti apparentemente distanti si sono poi trovati ad agire verso uno stesso scopo. Si presenta poi il Manifesto della public history italiana, il documento che riassume l’identità del nuovo soggetto e una prima riflessione sul ruolo che può ricoprire nella più vasta comunità degli storici.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Il vantaggio dell’arretratezza? Innovazione e tradizione nella via italiana alla public history


  • Mirco Carrattieri Per una public history italiana pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: Il testo presenta una breve ricostruzione dei testi usciti in italiano sulla public history, con alcune note interpretative. Si sofferma in particolare sui dibattiti sull’uso pubblico della storia e sulla comunicazione storica; per poi analizzare alcune pratiche di public history, come quelle legate alla storia orale, al patrimonio, allo storytelling. Discute anche la questione definitoria e le prospettive della disciplina nel panorama italiano.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Per una public history italiana


  • Elena Pirazzoli In attesa della storia. Il Museo per la memoria di Ustica a Bologna pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: Il 27 giugno 2007 è stato inaugurato a Bologna il Museo per la memoria di Ustica: un luogo della memoria "supplente", realizzato nella città di partenza del DC-9 Itavia inabissatosi il 27 giugno 1980. Perno fondamentale del museo è il relitto dell’aereo, ricomposto grazie a un recupero sottomarino per essere sottoposto alle perizie del lungo e complesso iter giudiziario, e in questa forma esposto. La chiave interpretativa non è quella dell’informazione, quanto quella dell’emozione mediata dall’arte: l’artista francese Christian Boltanski ha creato un’installazione luminosa e sonora attorno al relitto e agli oggetti personali delle vittime ritrovati sul fondale marino. Dopo aver stabilito le cause della strage e in attesa di identificarne gli autori, il museo si configura come un dispositivo per suscitare e mantenere attenzione, attivando in parallelo progetti di sistemazione archivistica e di approfondimento storiografico.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – In attesa della storia. Il Museo per la memoria di Ustica a Bologna


  • Stefania Bartoloni L’Opera nazionale per la maternità e l’infanzia: cinquanta anni di vita, trenta anni di ricerche pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: Tre decenni di studi sull’Opera nazionale per la maternità e l’infanzia hanno descritto scopi, caratteri e risultati di un ente parastatale voluto dal fascismo, ma già immaginato dallo stato liberale per fronteggiare la mortalità materno-infantile e l’abbandono dei neonati. Fenomeni riscontrati nei paesi democratici, quasi tutti impegnati a limitare la denatalità, e ai quali furono dati risposte differenti. Pur essendo stata criticata per i risultati al di sotto delle aspettative, l’Onmi rappresentò un tentativo di cambiamento attraverso il varo di misure assistenziali, l’educazione delle madri e il coinvolgimento di figure professionali per il "miglioramento della stirpe". Un esperimento che, pur guardando a un obiettivo nazionale reputato superiore, riconobbe il valore della maternità e della sua tutela così da garantire la continuazione della sua azione nell’Italia democratica.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – L’Opera nazionale per la maternità e l’infanzia: cinquanta anni di vita, trenta anni di ricerche


  • Guri Schwarz Sopravvivere alla Shoah. Riflessioni a partire da due contributi recenti pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: Dopo aver sinteticamente inquadrato l’evoluzione del dibattito storiografico sulla persecuzione razziale del fascismo italiano, a partire dalla svolta consumatasi dalla fine degli anni Ottanta, questo contributo discute i volumi recenti di Liliana Picciotto (Salvarsi, Torino, Einau- di, 2017) e di Elisa Guida (La strada di casa, Roma, Viella, 2017). Si tratta di opere assai diverse ma che pongono al centro della scena i sopravvissuti e le loro voci, dunque non soltanto le logiche interne alla macchina persecutoria o il punto di vista dei soccorritori. L’autore legge i due volumi in relazione al dibattitto italiano ed in connessione con la più ampia produzione storiografica internazionale, sottolineando come entrambe le opere sollevino interessanti problemi che riguardano - tra l’altro - il nostro modo di intendere la tragedia degli ebrei d’Europa e le sue connessioni con le storie nazionali.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Sopravvivere alla Shoah. Riflessioni a partire da due contributi recenti


  • Paul Corner Immagine e realtà dello stato fascista pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: La nota discute il recente volume di Guido Melis, La macchina imperfetta, dedicato all’evoluzione dell’amministrazione statale negli anni del fascismo.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Immagine e realtà dello stato fascista


  • Alessandro Santagata Il 2017 di don Milani. Un bilancio storiografico pubblicato sul numero 289 di Italia contemporanea, aprile 2019 Abstract: La nota si propone di esplorare (in maniera selettiva) le principali pubblicazioni su don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana pubblicate nel corso del 2017, l’anno del cinquantenario dalla morte. Viene proposta una panoramica sulle nuove acquisizioni documentarie e sugli studi relativi a Milani e al suo contesto storico (culturale, ecclesiale e politico). La nota si concentra quindi sulle ricerche che hanno investigato la memoria di Milani e propone una riflessione sul nesso tra i conflitti che si sono sviluppati attorno alla memoria del sacerdote fiorentino e quelli sull’eredità del Sessantotto.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Il 2017 di don Milani. Un bilancio storiografico




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