Mostre
Selezione di alcune delle mostre più recenti prodotte dagli istituti della rete INSMLI. Alcune di esse sono divenute esposizioni permanenti, consultabili alla pagina Mostre e musei on line.
Per un elenco dettagliato sulle prossime iniziative o su quelle recentemente concluse, consulta l’elenco “Appuntamenti e notizie sull’attività di ricerca della rete INSMLI”
Il mito scolastico della Marcia su Roma
La presa del potere del fascismo e la sua narrazione nelle scuole del regime
Esposizione curata da Gianluca Gabrielli e organizzata da Landis, Isrebo e l’Istituto storico Parri Emilia-Romagna.
Inaugurata martedì 30 ottobre 2012, la mostra è rimasta visitabile presso il Museo della Resistenza di Bologna fino al 20 dicembre 2012. Al momento sono state effettuate numerose altre esposizioni in luoghi differenti, mentre altre ancora sono in programma.
Besa. Un codice d’onore
Albanesi musulmani che salvarono ebrei ai tempi della Shoah
Negli anni drammatici della Seconda Guerra mondiale e della persecuzione razziale nei confronti delle popolazioni ebraiche, in Albania gli ebrei si salvarono grazie al Besa: il codice d’onore dell’ospitalità che li difese dalla furia antisemita.
Un viaggio della memoria riproposto attraverso le suggestive immagini del fotografo americano Norman Gershman che per cinque anni ha percorso l’Albania recuperando le testimonianze di questo straordinario salvataggio che riguardò quasi duemila ebrei e documentandolo attraverso i ritratti dei salvatori e dei loro discendenti. Un reportage che rende onore a quegli Albanesi musulmani che salvarono gli ebrei durante la Shoah fino al punto di donare loro abiti e nomi musulmani, pur di ‘obbedire’ al Besa: l’antico codice d’onore del popolo albanese, profondamente radicato nella cultura e nelle usanze di questo popolo.
L’edizione italiana della mostra è curata dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporaneain provincia di Reggio Emilia.
Il valore della nostra memoria
Un progetto dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporaneain provincia di Reggio Emilia e della Rete terza età. La mostra si articola in tre sezioni dove vengono presentate alcune significative testimonianze fotografiche prese dalla fototeca depositata presso il Polo Archivistico di Istoreco, che ripercorrono gli avvenimenti legati alla Resistenza, alla Liberazione e alla nascita della Repubblica.
Ogni sezione contiene anche immagini sul ruolo rivestito dalle donne.
Il confine più lungo
Un progetto del Comune di Rimini, dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia (IRSMLFVG), del Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Trieste, dell’Associazione delle Comunità Istriane (erede del CLN dell’Istria), con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Rimini e dell’Istituto storico di Rimini.
Inaugurata nel febbraio 2011, nel corso dell’anno seguente la mostra è stata esposta in diverse sedi ed è tutt’ora disponibile per nuove esposizioni.
Ritorno sul Don 1941-1943: la guerra degli italiani in Unione Sovietica
Diversamente dalle letture tradizionali – dove la campagna di Russia condotta dall’Ottava armata italiana è ridotta alla ritirata alpina del gennaio 1943 – la mostra Ritorno sul Don vuole riprendere la storia di quella sventurata e tragica spedizione nel contesto della “guerra di sterminio” condotta dalle truppe germaniche in URSS. I video, le fotografie, le mappe collocati nella Galleria nera scandiscono la cronologia di una guerra totale.
La mostra sarà aperta dal 19 novembre 2011 al 30 settembre 2012 a Le Gallerie di Piedicastello (TN).
Una realizzazione della Fondazione Museo storico del Trentino (Trento) in collaborazione con il Museo centrale della grande guerra patria di Mosca e l’Università statale agraria di Voronezh (V.G.A.U.)

