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Abstracts della rivista

Abstract del numero 294, dicembre 2020
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  • Patrizia Battilani, Davide Bagnaresi La spiaggia come luogo di produzione e di consumo: dal modello informale ottocentesco a quello "taylorista" del periodo fra le due guerre pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: Il processo di antropizzazione dei litorali è stato solo parzialmente esplorato dagli studi storici, che sino a ora non hanno prodotto un’interpretazione di quell’insieme di pratiche sociali e di attività economiche che dall’Ottocento in poi hanno trasformato le spiagge, tradizionalmente vuote, in un luogo di consumo. Il saggio porta l’attenzione su una spiaggia che è stata considerata una delle icone del turismo di massa italiano, Riccione. Attraverso la consultazione di diversi archivi, tra i quali il più importante è quello dell’azienda di soggiorno di Riccione e un fieldwork di storia orale, con videoregistrazione di 35 interviste a bagnini di diverse fasce di età, questo saggio cerca di codificare le attività economiche e i modelli organizzativi che progressivamente sono emersi lungo il litorale. Si offre così un’originale visione del processo di standardizzazione e di "produzione di massa" attraverso il quale l’offerta di servizi turistici cerca di adattarsi e di sfruttare le opportunità del turismo di massa.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – La spiaggia come luogo di produzione e di consumo: dal modello informale ottocentesco a quello "taylorista" del periodo fra le due guerre


  • Andrea Montanari I Gruppi giovanili della Democrazia cristiana da De Gasperi a Fanfani. Nascita di un movimento politico (1943-1955) pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: L’associazionismo giovanile di partito è una realtà a tutt’oggi indagata solo in parte dalla ricerca storica. Il saggio ricostruisce, tramite una pluralità di fonti, la nascita dei Gruppi giovanili della Democrazia cristiana, dal 1953 rinominati Movimento giovanile Dc, dalle origini nel 1944 al 1955, segnato dalla segreteria di Amintore Fanfani. L’intento è precisare alcune informazioni non corrette riportate da ricerche precedenti e dalla memorialistica, analizzando il dibattito interno all’organizzazione in alcuni tornanti decisivi del primo decennio repubblicano, mettendo in luce elementi di originalità rispetto ai temi prevalenti fra gli "adulti" e offrendo, per quanto possibile, uno sguardo a livello europeo dell’associazionismo giovanile democristiano.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – I Gruppi giovanili della Democrazia cristiana da De Gasperi a Fanfani. Nascita di un movimento politico (1943-1955)


  • Giulio Mario Salzano Deportati a Dachau. Un caso studio di (in)giustizia ordinaria nell’Abruzzo del secondo dopoguerra pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: Alla luce dei recenti studi sulla giustizia di transizione, il saggio richiama l’attenzione sugli aspetti controversi di un procedimento giudiziario per collaborazionismo istruito presso la Corte d’Appello dell’Aquila nell’autunno 1945. La ricerca, condotta su fonti archivistiche inedite, ricostruisce gli avvenimenti che determinarono la deportazione di 383 detenuti e nove civili dal carcere di Sulmona al Konzentrationslager di Dachau. L’analisi della vicenda processuale consente di collocare il caso abruzzese, del quale la memoria pubblica non conserva alcuna traccia, nel più ampio dibattito storiografico che ha indicato i limiti e le contraddizioni della legislazione speciale per l’epurazione e la punizione dei crimini fascisti. Lo scavo archivistico ha permesso inoltre di approfondire alcuni aspetti cruciali relativi alla mancata liberazione, in seguito alla caduta del fascismo, dei detenuti jugoslavi condannati dai tribunali militari di guerra, vittime della doppia deportazione: prima in Italia e, dopo l’8 settembre 1943, nei campi di concentramento nazisti.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Deportati a Dachau. Un caso studio di (in)giustizia ordinaria nell’Abruzzo del secondo dopoguerra


  • Andrea Martini Fuori e dentro le mura dell’università. Il femminismo a Padova negli anni Settanta pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: L’articolo intende ricostruire le vicende salienti del femminismo padovano, un movimento tra i più importanti in Italia, anche in virtù della sua capacità di tessere una rete di contatti ben al di fuori della provincia veneta, ma assai trascurato fino a ora dagli studi. L’autore tuttavia, anziché limitarsi a tracciarne la storia, adopera il punto di vista del femminismo padovano per concentrarsi sul rapporto del movimento femminista nel suo complesso con l’università. L’obiettivo è quello di dimostrare quanto l’immagine che si è consolidata nel tempo tra storici e sociologici di un femminismo plasmatosi al di fuori del mondo accademico, quasi in opposizione a esso, vada messa in discussione. Il caso padovano problematizza infatti tale rapporto mettendo in luce gli sforzi profusi e le pratiche messe in atto da alcune esponenti del femminismo - quali per esempio Mariarosa Dalla Costa e Franca Bimbi - per assaltare tanto gli spazi quanto i saperi dell’università, un luogo, all’alba degli anni Settanta, ancora profondamente dominato da una presenza maschile e da una cultura maschilista.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Fuori e dentro le mura dell’università. Il femminismo a Padova negli anni Settanta


  • Elena Cadamuro Rappresentare, esibire, dominare. La fotografia coloniale nelle collezioni De Reali e Puccioni pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: L’articolo si propone di analizzare le raccolte fotografiche di origine coloniale del viaggiatore Giuseppe De Reali (1877-1937) e dell’antropologo Nello Puccioni (1881-1937). Tra fine Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, essi visitarono l’Africa in più occasioni dando vita a due collezioni - una zoologico-naturalistica e una antropologico-etnografica - oggi conservate e in parte esposte rispettivamente al Museo di storia naturale di Venezia e al Museo di antropologia e etnologia di Firenze. Attraverso lo studio degli scatti, l’autore riflette attorno alle modalità di rappresentazione dell’Africa e delle sue popolazioni, alle funzioni e ai significati che fotografie e oggetti hanno assunto nel trasferimento nei contesti museali, giungendo a formulare alcune iniziali ipotesi in merito alle persistenze allestitive che hanno caratterizzato le collezioni tra Italia fascista e repubblicana.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Rappresentare, esibire, dominare. La fotografia coloniale nelle collezioni De Reali e Puccioni


  • Alfio Mastropaolo Tra fascismo e populismo pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: Questa nota prende in considerazione tre contributi recenti al dibattito sui rapporti tra populismo e fascismo: due contributi al dibattito pubblico di Luciano Candora e Emilio Gentile e una ricerca dello studioso argentino Federico Finchelstein.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Tra fascismo e populismo


  • Matteo Pasetti Droghe e tossicodipendenze nella storia d’Italia pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: Due libri recenti hanno rotto il silenzio su un tema finora largamente trascurato nella storia dell’Italia contemporanea: La minaccia stupefacente. Storia politica della droga in Italia di Paolo Nencini (il Mulino, 2017) e Piccola citta. Una storia comune di eroina di Vanessa Roghi (Laterza, 2018). Sebbene con approcci differenti, entrambi hanno affrontato da un punto di vista storico il consumo di stupefacenti e la diffusione di tossicodipendenze come fenomeni con rilevanti ripercussioni non solo nella sfera privata, ma anche in quella pubblica e sul piano sociale. Partendo da una rilettura di questi due testi, l’autore ricostruisce una periodizzazione relativa al caso italiano, mette in evidenza gli snodi tematici più significativi, incrocia vari scenari storici e diverse prospettive disciplinari, al fine di delineare nuove piste d’indagine storiografica.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Droghe e tossicodipendenze nella storia d’Italia



  • Anna Ferrando Donne oltre i confini. La traduzione come percorso di emancipazione durante il fascismo pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: È nota a tutti la definizione che Cesare Pavese, cogliendo lo spirito dell’epoca, diede degli anni Trenta come il “decennio delle traduzioni”. Meno noti i protagonisti di questa massiccia operazione di mediazione culturale. O, forse, sarebbe meglio dire, le protagoniste. Molte furono infatti le donne che scelsero l’attività traduttoria: si trattava di un lavoro flessibile, ‘nascosto’, che si poteva svolgere a casa, e per di più ancillare al lavoro dell’autore, un lavoro ‘adatto’ alle donne, ma che molte donne, però, usarono per ritagliarsi uno spazio di vita pubblica, di indipendenza e di libertà, esercitato anche nel selezionare i testi da tradurre e nel proporli agli editori. Quando nel 1938 Ada Gobetti tradusse uno dei libri di riferimento dell’american black feminism, Their eyes were watching God della Hurston, non si trattava certo di un’operazione unicamente letteraria. Chi furono dunque le intellettuali protagoniste del “decennio delle traduzioni”? E questo processo di mediazione culturale influenzò le pratiche, gli stili di vita, le mentalità delle traduttrici stesse? L’archivio privato della traduttrice Alessandra Scalero permette di circoscrivere un caso di studio emblematico delle ‘mutazioni di genere’ che investirono l’industria delle traduzioni fra le due guerre.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Donne oltre i confini. La traduzione come percorso di emancipazione durante il fascismo


  • Francesco Cassata Campo gamma. Energia nucleare, Guerra fredda e circolazione transnazionale dei saperi scientifici in Italia (1955-1960) pubblicato sul numero 294 di Italia contemporanea, dicembre 2020 Abstract: L’articolo prende in esame il programma di mutagenesi in agricoltura, realizzato dal Comitato nazionale per le ricerche nucleari, a partire dal 1955, attraverso la costituzione di uno specifico sistema tecnologico e sperimentale: il cosiddetto “campo gamma”, un campo circolare con al centro un radioisotopo di Cobalto-60. Emettendo raggi gamma, il Cobalto-60 produceva mutazioni genetiche nelle piante collocate in cerchi concentrici attorno alla sorgente. Il campo gamma venne inaugurato nel gennaio 1960 all’interno del Centro studi nucleari della Casaccia, grazie a una fonte radioattiva resa disponibile dal governo statunitense nell’ambito del programma Atoms for Peace. L’articolo analizza, in primo luogo, come la circolazione transnazionale del modello statunitense di mutation breeding sia stata fondamentale nel processo di istituzionalizzazione della genetica agraria in Italia; in secondo luogo, l’articolo dimostra come la costruzione di un immaginario sociotecnologico incentrato sul campo gamma sia stata parte integrante di tale processo di demarcazione scientifico-disciplinare.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni – Campo gamma. Energia nucleare, Guerra fredda e circolazione transnazionale dei saperi scientifici in Italia (1955-1960)

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