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Abstracts della rivista

Abstract del numero 295, aprile 2021
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  • Lorenzo Ielen La pianificazione d’emergenza alleata per Trieste, 1945-1954: studi strategici locali e contesto globale pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: La dimensione militare della presenza alleata a Trieste tra la fine della Seconda guerra mondiale e i primi anni Cinquanta è stata in genere trascurata dalla storiografia. L’autore si propone di presentare in questa sede i primi risultati di una ricerca in tal senso. Il filo conduttore è costituito dalla pianificazione di emergenza attraverso la quale inglesi e americani cercarono di rispondere, nel tempo, a diversi tipi di minaccia: da un’eventuale aggressione localizzata da parte jugoslava (contemplata almeno fino alla crisi del Cominform del 1948) a un’invasione dell’intera Europa meridionale nell’ambito di un conflitto glo-bale. A seconda del periodo, tale pianificazione seguì degli approcci piuttosto diversi, fortemente condi-zionati dalla disponibilità di risorse e da numerose variabili di natura politica, geografica e strategica. Al fine di contestualizzare adeguatamente il fenomeno, i piani per Trieste verranno inseriti nel quadro più generale dell’evoluzione del pensiero strategico di Londra e Washington agli inizi della guerra fredda.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - La pianificazione d’emergenza alleata per Trieste, 1945-1954: studi strategici locali e contesto globale


  • Angelo Calloni Le squadre irregolari di "polizia" nell’aeronautica nazionale repubblicana. Milano 1944-1945 pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: Lo studio si prefigge lo scopo di indagare le squadre irregolari di "polizia" che si formarono nell’Aviazione repubblicana, a Milano durante la Rsi, fra il 1944 e il 1945, con l’obiettivo di praticare lo squadrismo. Si tratta di una ricerca prettamente d’archivio, basata sui documenti dell’Ufficio storico dell’aeronautica militare, sul fondo Corte d’assise straordinaria di Milano e sui fondi dell’Archivio cen-trale dello stato di Roma. L’analisi si inserisce quindi negli studi sulle squadre di polizia della Repubbli-ca sociale italiana ma, allo stesso tempo, cerca di avviare un filone di ricerca specifico, che riguarda un tipo di polizia "informale", volontaria e autonoma, nata in un contesto militare, formale e istituzionalizza-to. L’esposizione descrive brevemente la condizione dell’Aeronautica di Salò, per poi entrare nello spe-cifico delle squadre oggetto di studio, analizzandone la genesi, la composizione, la struttura, le peculiari-tà. Una parte della ricerca espone quindi gli eventi storici, focalizzandosi su come queste squadre eserci-tarono il ruolo di polizia in chiave anti-partigiana. Un ampio spazio dello studio è dedicato a valutare le responsabilità dei vertici militari, mentre un altro indaga il volontarismo e le aspirazioni personali degli avieri. Ne esce un quadro oggettivo che offre ampi spunti per continuare a studiare il fenomeno delle polizie irregolari nei corpi militari, anche in chiave comparativa, soprattutto riguardo i casi analoghi con protagonista la Wehrmacht tedesca o l’esercito francese di Vichy, oltre che altri corpi italiani di stanza in luoghi percorsi da attività partigiana.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Le squadre irregolari di "polizia" nell’aeronautica nazionale repubblicana. Milano 1944-1945


  • Samuel Boscarello Una deindustrializzazione morbida? Politica, sindacato e coesione sociale a Piombino pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: Tra gli studi sulla deindustrializzazione, Piombino è un caso di sorprendente interesse: la crisi della siderurgia, cominciata nei primi anni Ottanta, non si tradusse affatto nell’impoverimento della società locale. Ciò è valso almeno fino alla grande recessione del 2008, quando sono venuti alla luce alcuni nodi irrisolti del modello di sviluppo piombinese. L’autore si concentra sulla prima delicatissima fase della riconversione economica (1979-1993), privilegiando un approccio storico-politico: in che modo le scelte amministrative e l’elevata coesione sociale hanno permesso al Pci locale e ai suoi eredi di mantenere un solido consenso elettorale? In questo quadro la deindustrializzazione si rivela un fenomeno dagli esiti contraddittori e tuttora in transizione, piuttosto che configurarsi come mero declino.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Una deindustrializzazione morbida? Politica, sindacato e coesione sociale a Piombino


  • Chiara Renzo “Attraversarono il mare su terra asciutta”: gli ebrei di Libia nei campi profughi in Italia e nel regime internazionale dei rifugiati (1948-1949) pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: La fondazione dello Stato di Israele nel 1948 portò a una significativa riduzione della presen-za ebraica nei campi profughi italiani. Tuttavia, questo segnò anche l’inizio di un’imprevista ondata migratoria che tra il 1948 e il 1949 portò circa 8.000 ebrei dalla Libia, che giungevano nella penisola nel tentativo di ricevere assistenza internazionale per emigrare in Israele. Que-sto contributo prende in esame le ragioni che hanno portato gli ebrei di Libia a raggiungere clandestinamente i campi profughi in Italia, il ruolo delle organizzazioni ebraiche e sioniste e lo scenario in cui si è articolata la risposta dell’umanitarismo internazionale a questa emer-genza. L’autrice mette in evidenza come una visione eurocentrica intrinsecamente radicata nel regime internazionale dei rifugiati vigente all’epoca abbia privato gli ebrei in fuga dalla Libia dello status di displaced persons.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - “Attraversarono il mare su terra asciutta”: gli ebrei di Libia nei campi profughi in Italia e nel regime internazionale dei rifugiati (1948-1949)


  • Bruno Bonomo La proprietà della casa alle origini dell’Italia repubblicana: politica e legislazione, 1945-1950 pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: L’accesso di massa alla proprietà privata della casa di abitazione è un fenomeno che ha segna-to in profondità la storia dell’Italia repubblicana, pur restandone a oggi uno degli aspetti me-no indagati in ambito storiografico. L’articolo intende contribuire a colmare questa lacuna ri-salendo alle origini del processo che ha portato l’Italia a diventare uno dei paesi con la più alta quota di proprietari di casa dell’Europa occidentale. Un ruolo decisivo, al riguardo, han-no avuto le politiche abitative ed edilizie volte a incentivare e sostenere la piccola proprietà. Cruciali, sul piano politico e legislativo, furono gli anni del secondo dopoguerra, quando si posero alcuni dei tasselli fondamentali che sarebbero poi andati a comporre il mosaico dell’I-talia quale paese di proprietari di casa. L’articolo prende in esame le posizioni programma-tiche dei partiti e il confronto politico in sede di Assemblea costituente e di discussione par-lamentare su provvedimenti di primaria rilevanza come il piano Ina Casa e le leggi Tupini e Aldisio per l’incremento edilizio.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - La proprietà della casa alle origini dell’Italia repubblicana: politica e legislazione, 1945-1950



  • Simone Fari La storia della mobilità. Uno studio critico sulle origini, l’evoluzione della disciplina e le carenze della letteratura italiana pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: Nel corso della storia, gli eventi drammatici e traumatici sono stati spesso lo spunto per alcune riflessio-ni metodologiche e storiografiche. Questo articolo vuole essere, allo stesso tempo, una revisione della letteratura e una provocazione metodologica e storiografica. La finalità di questo articolo è doppia. Da una parte si evidenzia, provocatoriamente, che il paradigma delle mobilità non è incompatibile con l’analisi storica e che anzi, tale paradigma, dovrebbe essere recepito da chi si occupa di storia dei tra-sporti, delle migrazioni e dei movimenti in generale. Dall’altra parte, si vuole mostrare che le scienze sociali e storiche italiane sono un terreno vergine per la diffusione di un tale approccio, poiché il para-digma delle mobilità è stato largamente trascurato. Per questa ragione, l’articolo è un implicito invito agli studiosi di storia dei trasporti a addentrarsi maggiormente nei meandri metodologici delle scienze delle mobilità.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - La storia della mobilità. Uno studio critico sulle origini, l’evoluzione della disciplina e le carenze della letteratura italiana



  • Stefano Maggi La mobilità da collettiva a individuale e le origini dello squilibrio a favore del motore (1946-1970) pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: Dopo la Seconda guerra mondiale, si verificò nella mobilità un cambiamento di prospettiva. L’autore sostiene che lo scopo principale per lo Stato e per gli enti locali passò dalla garanzia del servizio di trasporto collettivo alla realizzazione e manutenzione di infrastrutture, dove gli Italiani potessero muoversi e sostare con i propri veicoli individuali. Eppure, all’inizio del periodo preso in esame, si discuteva di tutt’altro, con al centro del dibattito "tra-sportistico" il tema del coordinamento fra rotaia e strada, dunque fra treni e tram da una parte, camion e pullman dall’altra. A metà anni Cinquanta arrivò l’automobile utilitaria e si cominciò la costruzione dell’Autostrada del So-le, verso il 1958 la policy dei trasporti virò verso la mobilità privata. In pochi anni si diffusero migliaia di veicoli a motore, che spinsero a costruire sempre più strade e poi sempre più parcheggi, cambiando paesaggi e cambiando anche la percezione dello spazio pubblico, occupato sempre più dagli autoveicoli in sosta o in movimento.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - La mobilità da collettiva a individuale e le origini dello squilibrio a favore del motore (1946-1970)


  • Eleonora Belloni Questione ambientale e paesaggio: i "tabù" della politica infrastrutturale. Voci critiche negli anni del miracolo economico pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: Ogni modello di mobilità porta con sé delle criticità ambientali: i progressi nella mobilità rappresentano un superamento di alcuni ostacoli, ma al contempo ne creano altri. La questione, se si pone con evidenza già con la prima infrastrutturazione legata alla costruzione delle vie ferrate nell’Italia postunitaria, e si delinea poi con l’ampliamento della rete stradale negli anni tra le due guerre, assume tuttavia contorni più precisi nel secondo dopoguerra. Alla luce di questa nuova consapevolezza anche il dibattito sulle infrastrutture ha conosciuto un ampliamento di prospettiva, dove all’approccio dominato dall’idea del progresso tecnologico e del diritto alla mobilità a ogni costo se ne è affiancato un altro che ha aggiunto al dibattito temi quali la sostenibilità, la tutela del paesaggio e, in ultima analisi, l’idea di progresso come benessere sociale. Il saggio affronta queste tematiche ricostruendo il dibattito - animato da specialisti del settore ma anche da nuovi soggetti della scena culturale italiana, quali "Italia Nostra" - che ha portato alla formazione di una nuova consapevolezza delle ricadute ambientali delle strutture materiali della mobilità. Parole chiave: Mobilità, Sostenibilità, Strade, Infrastrutture, Paesaggio, Italia Nostra.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - Questione ambientale e paesaggio: i "tabù" della politica infrastrutturale. Voci critiche negli anni del miracolo economico


  • Marco Doria La fabbrica tra economia, società e politica. Il controverso bilancio dell’Ilva di Taranto pubblicato sul numero 295 di Italia contemporanea, aprile 2021 Abstract: Il centro siderurgico di Taranto ha avuto e ha una grande importanza nella storia industriale italiana. A esso sono stati dedicati studi approfonditi. In queste pagine, ripercorrendo quanto emerge da tali studi così come dalla più recente storiografia sull’impresa pubblica in Italia e sull’Iri, si proporranno alcune considerazioni sul ruolo della siderurgia nell’economia italiana, sulla parabola delle partecipazioni statali e il loro rapporto con la politica, sulle politiche per-seguite nel secondo dopoguerra per ridurre i divari tra Nord e Sud. Si guarderà anche ai con-tenuti e ai toni del dibattito pubblico su tali questioni. Le scelte di volta in volta compiute e le diverse posizioni assunte saranno storicamente contestualizzate. Molti degli interrogativi che questa storia solleva hanno ancora oggi bisogno di risposte adeguate ai tempi.

    L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - La fabbrica tra economia, società e politica. Il controverso bilancio dell’Ilva di Taranto


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