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"Che dal ciel non cada un fuoco" Il teatro della scienza negli anni sessanta in Italia di Alessandra Gissi pubblicato su Italia Contemporanea n. 274 , aprile 2014

In coincidenza con l’era atomica, ma soprattutto durante gli anni della Guerra fredda, la complessa evoluzione delle scienze naturali invade prepotentemente il discorso pubblico nel momento in cui, in misura inedita e globale, si assiste alla ridefinizione del potere simbolico di tipo scientifico e della relazione tra scienza, capitale culturale collettivo e formalizzazione/ narrazione dei saperi specialistici. Mentre l’Italia affronta la fase di più intensa modernizzazione e si affermano, seppure in modo frammentato, forme di circolazione culturale mai sperimentate nell’assenza di delineati percorsi educativi e divulgativi , il discorso pubblico mobilita l’attenzione attorno ai temi della scienza e si moltiplicano le rappresentazioni dedicate a quello, controverso, del progresso scientifico. L’articolo analizza le diffuse elaborazioni discorsive sorte attorno a un corpus limitato di rappresentazioni, nel tentativo di aggiungere informazioni su come, nel periodo considerato, siano stati tematizzati tanto il fine ultimo della scienza quanto la presenza, le competenze, il ruolo sociale degli scienziati.

L’articolo è disponibile alla pagina: Franco Angeli Edizioni - "Che dal ciel non cada un fuoco" Il teatro della scienza negli anni sessanta in Italia


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