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Comunicato stampa sul convegno “Prima del Giorno del Ricordo”

Feb 6, 2024 | Comunicati, Giorno del ricordo, In evidenza

Comunicato stampa sul convegno Prima del Giorno del Ricordo. Ricerca, didattica e divulgazione sulla Frontiera Adriatica della rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

Nell’ambito delle attività collegate al Giorno del Ricordo, nella mattinata di venerdì 2 febbraio una delegazione dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (Milano), guidata dal suo presidente Paolo Pezzino assieme al suo direttore generale Sara Zanisi e composta da alcuni componenti della rete nazionale degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, si è recata dapprima al Magazzino 18 presso il Porto Vecchio di Trieste, dove sono conservate masserizie e oggetti personali portati con sé dai profughi istriani e dalmati a seguito del loro esodo nel secondo dopoguerra. La visita di tale luogo è stata resa possibile dall’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-Giuliano-Dalmata (IRCI) di Trieste, a cui vanno i ringraziamenti della rete Parri anche per la disponibilità mostrata dal suo direttore, Piero Delbello, ad accompagnare la delegazione illustrando la storia dell’esodo istriano-dalmata e del Magazzino 18. In seguito la delegazione si è recata a Basovizza, dove ha sostato al monumento ai fucilati del 1930, la cui vicenda è stata illustrata da Stefan Čok, e al monumento della foiba di Basovizza, dove l’illustrazione del sito e della sua storia è stata curata da Raoul Pupo.

Nel pomeriggio, la delegazione è convenuta nella sede del Circolo della Stampa di Trieste dove si è svolto il convegno Prima del Giorno del Ricordo. Ricerca, didattica e divulgazione sulla Frontiera Adriatica della rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea organizzato congiuntamente dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri e dall’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec FVG) di Trieste. Hanno preso la parola Pezzino e Caterina Spezzano (Ministero dell’Istruzione e del Merito) per porgere i saluti introduttivi, quindi, coordinati dapprima da Patrick Karlsen (Direttore scientifico dell’Irsrec FVG) e in seguito da Gabriele Mastrolillo (Irsrec FVG), sono intervenuti Filippo Focardi (Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri), Tristano Matta (Presidente dell’Irsrec FVG), Fabio Todero (Irsrec FVG), Enrico A. Miletto (Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino – Istoreto), Chiara Nencioni (Istituto Storico della Resistenza di Lucca, ISREC), Ilaria Cansella ed Elena Velati (rispettivamente ricercatrice e Direttrice dell’Istituto Storico Grossetano per la Resistenza e l’Età Contemporanea – ISGREC) e infine Anna Gervasio (Direttrice dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea – IPSAIC – di Bari).

Gli intervenuti hanno ampiamente illustrato l’attività svolta dalla rete degli Istituti per la storia della Resistenza ed in particolare da quello del Friuli Venezia Giulia nel campo della ricerca e della divulgazione della storia della Frontiera adriatica: un’attività iniziata ben prima dell’istituzione nel 2004 del Giorno del Ricordo, dal momento che, per quanto riguarda in particolare le tragiche vicende delle foibe e dell’esodo, essa è cominciata con i pioneristici studi di Ennio Maserati e Galliano Fogar negli anni Sessanta del secolo scorso. Le attività di ricerca e divulgazione sono poi proseguite senza sosta, comprendendo progetti d’indagine sulle fonti, pubblicazioni di volumi monografici e collettanei, articoli scientifici e produzione di strumenti didattici di vario tipo compresi, in epoca più recente, quelli multimediali.

Inoltre, l’Istituto nazionale Parri assieme alla rete degli Istituti ed al Consiglio Nazionale delle Ricerche ha avviato un progetto volto a censire, mappare e descrivere i campi di assistenza per i profughi istriano-giuliano-dalmati.

Tutti gli intervenuti hanno auspicato che tale ricchissimo patrimonio di conoscenze e competenze possa venir sempre meglio conosciuto e valorizzato da parte delle istituzioni e del mondo della scuola.