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L’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia cambia nome e diventa Istituto nazionale Ferruccio Parri. Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

Con il nuovo Statuto approvato all’unanimità dal Consiglio generale, riunito in seduta straordinaria a Milano presso la Casa della memoria il 14 gennaio 2017, l’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli) cambia nome e diventa Istituto nazionale Ferruccio Parri. Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

In questo modo l’Istituto, costituito a Milano nell’aprile 1949 su iniziativa di Ferruccio Parri, intende da un lato valorizzare la figura del proprio fondatore e primo presidente, dall’altro rendere esplicita la peculiarità di essere capofila di una rete di 63 istituti culturali associati e 11 collegati, presenti in quasi tutte le Regioni italiane. Inoltre viene così precisato che l’ambito di interesse scientifico e culturale dell’istituto nazionale non si limita più al solo periodo della guerra di Liberazione, ma a tutta la storia contemporanea, in particolare del Novecento.

Nella stessa occasione hanno aderito all’Istituto nazionale Ferruccio Parri il Centro studi per la stagione dei movimenti di Parma, l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico e la Fondazione ex campo Fossoli di Carpi, questi ultimi enti di rilievo anche internazionale. Grazie a queste nuove adesioni l’Istituto nazionale Ferruccio Parri consolida il proprio profilo di rete di istituti di conservazione di patrimoni archivistici e librari, di ricerca scientifica, di iniziativa culturale e di educazione storico-memoriale, unica nel suo genere in Italia e in Europa.

Chi è Ferruccio Parri

Nato nel 1890, partecipa come ufficiale alla prima guerra mondiale, meritando tre medaglie d’argento. Attivo antifascista, nel 1927 è condannato al carcere e poi al confino. Negli anni Trenta tiene collegamenti con gruppi clandestini di Giustizia e libertà. Nel 1942 è uno dei fondatori del Partito d’azione e dopo l’8 settembre del 1943 è tra i promotori della lotta partigiana, diventando vice comandante del Corpo volontari della libertà in rappresentanza delle brigate Giustizia e libertà. Dal giugno 1945 è chiamato ad assumere la guida del primo governo dell’Italia liberata. Eletto deputato all’Assemblea costituente e poi senatore, è protagonista della vita politica italiana. Nel 1949 fonda l’Insmli, nel quale ricopre la carica di presidente fino al 1972. È scomparso nel 1981.