Quale futuro per i musei della Resistenza? Giornata di studi organizzata dalla rete Mémorha

In Francia esistono oggi una cinquantina di musei e memoriali specificamente dedicati alla Resistenza o, nell’associazione più comune, alla “Resistenza e deportazione”, con dimensioni e risorse molto diverse. Potenze” come il CHRD, il Musée de la Résistance et de la Déportation di Besançon e il Musée de la Résistance Nationale di Champigny-sur-Marne si affiancano a strutture più piccole.
Anche questi musei sono distribuiti in modo molto disomogeneo sul territorio nazionale. La regione dell’Alvernia/Rodano-Alpi ne conta invece una decina, con una mappa che riflette le attività di tutte le componenti della Resistenza, piuttosto che quelle del maquis, e rappresenta in modo eccessivo la metà meridionale della Francia, l’ex “zona libera”, e le sue regioni montuose.
Quasi tutti questi istituti sono oggi gestiti dalle autorità locali. La maggior parte di essi è stata fondata negli anni ’60 e ’70 ed è stata riprogettata, a volte più volte, negli anni ’90 e nei primi anni ’90, con la partecipazione attiva di comitati scientifici che comprendono anche storici.
Ma altri musei vedono ora la loro esistenza minacciata da una decisione unilaterale del loro organo di governo o dalla mancanza di un impegno a lungo termine da parte delle autorità locali.
Alcune istituzioni vedono anche messa in discussione la conservazione dei fondi archivistici, anche se questi sono stati deliberatamente donati loro da membri della Resistenza o dalle loro famiglie, in nome della loro specificità e della loro particolare missione.
Infine, anche se per lungo tempo sono stati gestiti sulla base di “testimoni”, ex membri della Resistenza e deportati, la graduale scomparsa di questa generazione sta a dir poco modificando il rapporto tra memoria e storia su cui si fondano queste istituzioni.
A vent’anni dall’ultimo grande simposio sul tema, organizzato da Jean-Yves Boursier nel 2001 presso l’EHESS, è giunto il momento di riprendere il discorso e di riflettere sul futuro dei musei della Resistenza a 80 anni dalla Liberazione.
PROGRAMMA (IN FRANCESE)
Introduction
Par Gilles Vergnon, maître de conférences émérite en Histoire contemporaine et Julie Corteville, représentante du Service des Musées de France
Table ronde: Collections et archives
Modération: Isabelle Doré-Rivé, directrice du Centre d’Histoire de la Résistance et de la Déportation, Lyon
Avec Bruno Galland, directeur des archives départementales du Rhône et de la métropole de Lyon, Xavier Aumage, Musée de la Résistance nationale, Champigny-sur-Marne, Alice Buffet, directrice du musée de la Résistance et de la Déportation de l’Isère, un représentant du Museum of Danish Resistance
Table ronde: Les publics
Modération: Gilles Vergnon
Avec Pierre-Louis Fillet, directeur du musée de la Résistance de Vassieux-en-Vercors, Marina-Pia Vitalli, directrice du Patrimoine et des sites culturels du département de l’Ain( pour le musée de la Résistance et de la Déportation de Nantua), Tristan Leroy, conservateur du musée de la Résistance en Bretagne (Saint-Marcel)
Table ronde: retour d’expériences sur des rénovations récentes
Modération: Olivier Vallade, représentant légal du réseau Mémorha
Avec Sarah Hacquart, Musée de la Résistance de l’Aube (Mussy-sur-Seine), Vincent Briand, directeur du musée de la Résistance et de la Déportation de Besançon, Sylvie Zaidman, directrice du Musée de la Libération de Paris, musée du général Leclerc-musée Jean Moulin, Alice Buffet, Musée de la Résistance et de la Déportation de l’Isère
Commémorer ou pas?
Modération: Corinne Bonafoux
Avec Adeline Dattrino, Mémorial Jean Moulin de Caluire, Musée du Mont-Mouchet à confirmer, Isabelle Doré-Rivé , CHRD, Sara Zanisi, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Milan
Conclusion par le réseau Mémorha